La Racing Point era stata oggetto di un procedimento da parte di diverse avversarie, convinte che i britannici utilizzassero l’impianto frenante della Mercedes 2019. Ora sia il “team rosa” sia la Ferrari, che avevano presentato ricorso, hanno deciso di ritirarsi.
Nel corso di questa prima parte di stagione di Formula Uno a tenere banco non è stato solo, tanto per cambiare, il dominio della Mercedes, che si avvia a conquistare l’ennesimo titolo costruttori e piloti con Lewis Hamilton, ma anche quello che può essere definito il “caso Racing Point“. La prima a muoversi contro il “team rosa” è stata la Renault, convinta che il comportamento tenuto dagli avversari non fosse rispettoso del regolamento. Oggetto del contendere è stato soprattutto l’impianto frenante ritenuto simile a quello utilizzato dalla Mercedes 2019.
Alla scuderia francese si sono poi accodate anche altre squadre, anche se via via si sono tutte defilate, a eccezione della Ferrari che ha chiesto in maniera esplicita alla FIA invitando a chiarire cosa sia consentito e cosa no. A sorpresa, lo scenario che si è prefigurato nel corso di questo weekend appare profondamente diverso. Tutte le parti in causa hanno infatti deciso di non proseguire il proprio contenzioso.
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Il “caso Racing Point”: un epilogo inaspettato
Non erano solo le avversarie a voler avere una presa di posizione chiara sulla situazione della Racing Point, ma anche la stessa scuderia britannica, intenzionata a sottolineare di essersi comportata in modo corretto. Ora invece il team “Rosa” ha deciso di fare dietrofront: “La risoluzione che le squadre hanno concordato per noi è positiva. Il chiarimento che la FIA ha dato è stato apprezzato e consente di capire cosa sia consentito fare e cosa no. Quello che di ambiguo sembrava esserci ora non c’è più, per questo abbiamo deciso di ritirare il nostro appello. Ora vogliamo quindi concentrarci appieno sui prossimi impegni, cosa che in queste settimane abbiamo potuto fare solo in parte”.
Una scelta analoga è stata intrapresa anche dalla Ferrari, che finora sembrava l’unica a non voler soprassedere di fronte al comportamento tenuto dagli avversari. “La collaborazione tra la FIA, la Formula Uno e le squadre ha permesso di realizzare una serie di atti che non danno adito ad alcun dubbio sulle responsabilità di ognuno nella progettazione dei componenti di una monoposto – si legge nella nota della scuderia di Maranello -. Non possiamo che essere soddisfatti per la celerità con cui ci si è mossi in questa direzione”.
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