Lewis Hamilton ha una forte passione, certo non segreta, per le Ferrari. “Non ho rimpianto per non averla guidata in Formula 1” dice a Sky Sport
In una lunga intervista esclusiva a Sky Sport, Lewis Hamilton ha parlato del suo impegno contro il razzismo, di questa sua stagione da dominatore che lo avvicina ai record di Michael Schumacher e della sua passione per il Cavallino. “Non ho rimpianti” dice, “per non aver mai guidato una Ferrari”.
Non è un segreto che Hamilton sia un appassionato del marchio tanto da aver impreziosito il suo personale “garage” con una serie di modelli del Cavallino. Ferrari, ha spiegato Hamilton, “è un brand incredibile, quando vieni in Italia e vedi i tifosi capisci perché ha tanto fascino”. Anche se quest’anno, i risultati non arrivano e a Monza non si è potuta vedere la “marea rossa” che tradizionalmente accompagna la cerimonia di premiazione su un podio che rimane tra i più affascinanti del mondo.
Come Toto Wolff, team principal della Mercedes, anche il sei volte campione del mondo ha sottolineato l’importanza che una Ferrari al vertice può avere per tutto il movimento della Formula 1. “Prima della fine della mia carriera – ha detto – spero di poter lottare ancora con le Ferrari“.
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Non gli sembra vero, confessa, di ritrovarsi a sole due vittorie dal record di Michael Schumacher di cui potrebbe anche eguagliare il primato di sette titoli mondiali. Risultati che gli forniscono una piattaforma per essere influente e ascoltato. Il britannico la sta utilizzando per cambiare le cose, a partire dall’interno del suo mondo, battendosi per l’uguaglianza.
“I leader mondiali sono a conoscenza del problema e dovrebbero esporsi per tenere unite unite le persone” si lamenta. Anche in Formula 1, dice, rispetto ad anni fa non è cambiato niente. E’ orgoglioso del tuo team che con lui ha deciso di dipingere le vetture di nero. Ha proposto di istituire un fondo per consentire di aprire le professioni della Formula 1 non solo ai bianchi.
Ma ha visto poca volontà di cambiamento, con l’unica eccezione della Red Bull. “Mi delude non aver visto chiare manifestazioni in questo senso” ha concluso. “Noi siamo una fonte di ispirazione, spero che gradualmente faranno qualcosa anche i marchi più famosi, come la Ferrari”.
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