In un GP di Monza nel corso del quale succede di tutto, nulla di buono per le scuderie leader come Mercedes, Red Bull e Ferrari c’è gloria solo per la nuova generazione di fenomeni. Da Gasly e Sainz e Stroll.
Ma c’è anche molto da discutere sulle decisioni dei commissari a proposito della penalizzazione di Hamilton che ha stravolto la fisionomia della gara.
Pierre Gasly – Completa il suo capolavoro con ostinazione trovandosi al posto giusto nel momento giusto, e questa può anche essere fortuna. Ma correndo da fuoriclasse fino alla fine e resistendo al pressing di Carlos Sainz evitando in tutte le maniere di dargli la scia. Voto 9, un capolavoro.
Carlos Sainz – È solo un secondo ma questa medaglia d’argento vale quasi una vittoria per il prossimo pilota della Ferrari, l’unica notizia che renda un po’ meno amaro il fine settimana dei tifosi della rossa. Gli mancano poche curve per superare Gasly, non ce la fa. Solo il sorpasso più bello della giornata ai danni di Raikkonen. Il suo orgoglio farà comodo alla Ferrari dell’anno prossimo. Voto 8, caparbio e ostinato.
Lance Stroll – Capisce fin da subito, dopo avere superato Raikkonen di non avere abbastanza potenza per riuscire a competere con Sainz e Gasly. Ne approfitta per condurre una gara pulita, senza errori e portare a casa un terzo posto che è comunque preziosissimo per lui e la scuderia. Voto 7, chirurgico.
Lando Norris – Ci si aspettava qualcosa di più quando nella ripartenza avrebbe potuto mettere in campo tutta l’aggressività che aveva già dimostrato in passato e anche in prova. Rimane in penombra e non riesce mai a diventare un’insidia per il podio. Voto 6, occasione mancata.
Valtteri Bottas – Un’ameba. Parte in modo disastroso poi subisce in silenzio una serie di sorpassi pesantissimi e finisce per restare nell’ombra per tutto il gran premio anche quando, dopo la ripartenza, era l’unica concreta possibilità della Mercedes di arrivare al podio. Voto 4.5, inconsistente.
Lewis Hamilton – Risponde in modo sarcastico “Awesome!” – (Fantastico!) – quando dal team radio gli dicono che deve recuperare 32” sulla prima posizione. In realtà, dopo aver dominato tutta la prima parte della gara, Hamilton lotta anche con problemi di una Mercedes senza mappatura per rimontare rabbiosamente dieci posizioni e arrivare addirittura al settimo posto. Senza quella penalizzazione, sicuramente da discutere, sarebbe ancora una volta vincente e il migliore. Voto 7.5, indomabile.
Sebastian Vettel – Esci di scena quando è nelle ultime posizioni prima ancora che la gara entra nel vivo. Sarebbe stato interessante, ma lo stesso discorso vale anche per Leclerc, capire come sarebbe stata la sua corsa dopo la ripartenza. Non lo sapremo mai. L’unica cosa che sappiamo è che Vettel è in estremo disagio su una macchina che non funziona. Voto 4, disastro #1
Charles Leclerc – Quando si ritrova in una posizione ideale per giocare una gara da protagonista finisce per esagerare. Forse commette un errore, sicuramente la macchina non gli dà tutte le garanzie che ci vogliono se si vuole davvero spingere a fondo. Di fatto si stampa a velocità notevolissima e gli va anche di lusso, appena in uscita dalla parabolica. Il completamento di una giornata da dimenticare. Voto 4.5, disastro #2.
Kimi Raikkonen – dopo il riavvio della gara ci illude con una seconda posizione che però riesce a difendere solo per poco tempo. Poi, giro dopo giro, viene risucchiato nel anonimato e in una posizione che lo porta addirittura fuori dalla zona punti. Una grande occasione, purtroppo, perduta. Voto 5, disperso.
Max Verstappen – Per lui, ma anche per Albon, vale lo stesso discorso di un’ennesima occasione malamente sprecata dalla Red Bull. Forse la migliore in assoluto dall’inizio della stagione per ridurre il gap psicologico e di classifica sulla Mercedes. Anche la scuderia austriaca finisce con due auto ritirate nel modo peggiore. Paradossalmente, proprio nella giornata in cui avrebbe dovuto perdere di più, Hamilton guadagna. Voto 4.5, disastro #3.
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