La famiglia di Michael Schumacher mantiene uno stretto riserbo sulle sue condizioni. La sua manager Sabina Kehm spiega le ragioni di questa scelta
Il manager di Michael Schumacher ha spiegato perché la famiglia stia mantenendo uno stretto riserbo sulle condizioni del pilota tedesco. Il campione più titolato nella storia della Formula 1 ha sofferto un devastante incidente il 29 dicembre 2013 mentre sciava sul Combe de Saulire, sopra Meribel, nelle Alpi Francesi.
Caduto in un’area non sicura al margine delle piste, si è salvato perché indossava il casco. Condotto in ospedale, ha subito due operazioni ed è stato posto in coma indotto. Dal giugno successivo, si è detto che Schumacher avesse ripreso conoscenza e sarebbe stato trasferito in un’altra struttura per la riabilitazione. Da quel momento, gli aggiornamenti sulle sue condizioni sono pochissimi.
Lo scorso gennaio il Dottor Nicola Acciarri, un neurochirurgo dell’Ospedale Bellaria di Bologna, in un’intervista a Motorsport.it ha detto che a sei anni di distanza “dobbiamo immaginare una persona molto diversa da quella che ricordiamo in pista”. Ha ipotizzato una struttura “organica, muscolare, scheletrica alterata e deteriorata”.
A luglio Jean Todt, attuale presidente della FIA, ha raccontato la sua visita al campione con cui ha condiviso gli anni migliori della storia recente della Ferrari. “Spero possa un giorno fare un’apparizione pubblica” ha detto.
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I tifosi hanno sperato quando è emersa la possibilità di un trattamento basato sulle cellule staminali, ma la famiglia non ha considerato questa procedura durante la pandemia di coronavirus.
Sua moglie Corinna insiste su un aspetto: la sua salute è un fatto privato, e come tale continua a trattarlo. La sua manager, Sabine Kehm, ha parlato qualche tempo fa delle ragioni di questa scelta.
Come riporta il Mirror, ha fatto riferimento a una lunga conversazione che ebbe con Schumacher al momento del suo secondo e definitivo addio alla Formula 1. “Mi disse: non devi chiamarmi l’anno prossimo, ho in programma di scomparire” ha raccontato Kehm.
“Credo che farlo fosse il suo sogno segreto. Ed è per questo che voglio continuare a proteggere quel suo desiderio facendo in modo che nulla trapeli delle sue condizioni”.
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