Di fronte a una superiorità come quella evidenziata dalla Mercedes nelle qualifiche del GP di Monza c’è poco da dire. Lewis Hamilton, a uno a uno, sta battendo tutti i record che trova sulla sua strada.
La Ferrari, dal canto suo, vive una delle sue giornate più buie e difficili.
Lewis Hamilton – Il cannibale sbrana tutto quello che trova sulla sua strada. Compagni, avversari, record. Lascia la polvere a Bottas, peraltro battuto di soli 69 millesimi, inanella la sua 94esima pole position e diventa l’uomo più veloce di sempre per velocità media su un circuito di Formula 1 battendo un record di vista storico come quello di Kimi Raikkonen. Voto 9, serve altro?
Valtteri Bottas – Tra Hamilton e la normalità c’è Valtteri Bottas, ormai soprannominato dagli appassionati di Formula 1 “friendzone” per come accetta di restare all’ombra di Hamilton guadagnandosi onorevolmente i suoi soldi E riuscendo, di tanto in tanto, a mettere il sale sulla coda dell’imprendibile compagno di squadra. Stavolta 69 millesimi sono davvero pochi. Ma pur sempre sufficienti essere ancora una volta il secondo della classe. Voto 7.5, friendzonato.
Sebastian Vettel – Il voto, sia chiaro, si abbatte sul pilota, perché il meccanismo purtroppo è questo. Ma andrebbe condiviso con una macchina drammaticamente lenta, una strategia di gestione delle qualifiche sciagurata e uno scoramento di fondo che non sfugge ogni volta che vengono inquadrati i box della Ferrari, al momento della ripartenza. Vettel, entrando in polemica con la scuderia, non aiuta a risolvere la situazione ma, per orgoglio, rifiuta di prendersi le colpe. E stavolta, in effetti, ne ha poche. Voto 4, macchina impresentabile.
Charles Leclerc – Vale la stessa premessa chiappa fatta per Vettel. Lui, se non altro, raggiunge la Q2 che è davvero il minimo sindacale anche in un momento di crisi come questo ma, non è solo per una questione di traffico se fallisce l’accesso all’ultima fase delle qualificazioni. Non è una novità ma non si può nemmeno accettare il solito mantra al termine di ogni disastro in cui chiunque arrivi dal box Ferrari dice “andrà meglio”. Voto 4.5, chi visse sperando…
Carlos Sainz – Se Hamilton non pilotasse un razzo e non facesse tutto quello che fa in modo praticamente quasi perfetto, il titolo di MVP assoluto di giornata dovrebbe andare con pieno merito a Carlos Sainz che dimostra la competitività della McLaren ma, soprattutto la sua. Il suo ultimo giro veloce in qualifica è assolutamente straordinario. Sarebbe divertente vederlo su una Mercedes. I tifosi della Ferrari, tutto sommato, ringraziano che l’anno prossimo vada sulla Rossa. Voto 8, eccellente.
Sergio Perez – Il messicano, per l’ennesima volta, riesce a rendere una non notizia la sua affidabilità e velocità arrivando a ridosso del podio di una sessione di qualifiche straordinariamente rapida e dimostrando tutta la qualità sua e della Racing Point. Considerando come sta andando Vettel non dovrebbe avere problemi a mantenere il suo posto in scuderia. Ma certe traattative, sfuggono la logica di prestazioni e buon senso. Voto 7.5, solita conferma.
Max Verstappen – Dopo la seconda terza sessione di prove libere, forse, ci si aspettava qualcosa di più sia da lui che dalla Red Bull che, in un certo frangente, si è dimostrata addirittura competitiva con la Mercedes prima che la vettura tedesca prendesse il largo. Stavolta Verstappen accusa qualche problema in Q2. Qualche disagio sulla stabilità della vettura in curva che finisce per diventare determinante nel frenarlo in Q3. Voto 6, imperfetto.
Kimi Raikkonen – Nel giorno che vede il suo record della pista passare ad Hamilton ad una media superiore ai 264 km/h, la più alta mai registrata su un circuito di Formula 1, Kimi Raikkonen si toglie la soddisfazione di arrivare ancora una volta in cui due e dimostrarsi più performante della Ferrari lasciandosi largamente alle spalle Vettel arrivando a ridosso di Leclerc. Voto 6.5, soddisfazioni.
Daniel Ricciardo – Ancora una volta presenta un bel biglietto da visita durante le prove libere, portando la sua Renault a ridosso delle macchine più veloci, ma poi non riesce a perfezionare il lavoro nel momento più importante, quello nel quale serve il tempo decisivo. La sua macchina, che peraltro aveva subito un brutto guasto nella terza sessione, rimedia solo un nono posto. Meno di quanto fosse lecito attendersi da lui e dalla Renault. Voto 5.5, promesse mancate.
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