Mattia Binotto analizza la situazione della Ferrari in vista del weekend di Monza e non può che essere dispiaciuto per la mancata competitività della monoposto.
La gara di Monza è sempre una delle più attese da parte degli appassionati della Ferrari, ma quest’anno inevitabilmente le sensazioni non potranno che essere diverse. Non solo a causa dell’assenza del pubblico (sono stati invitati solo 250 operatori sanitari, che saranno presenti in tribuna in segno di ringraziamento per quanto fatto durante la fase dell’emergenza sanitaria), ma anche perché la scuderia italiana sta attraversando una delle fasi più difficili della sua storia.
Vedere praticamente in ogni gara, a eccezione di qualche sussulto da parte di Charles Leclerc ,arrancare la “Rossa” che non riesce a reggere il ritmo delle avversarie non può che essere frustrante. A Maranello, infatti, erano in tanti a sperare di essere riusciti a colmare almeno in parte il gap con la Mercedes, che conquista il titolo costruttori ormai dal 2014. E invece la realtà si è rivelata decisamente amara: tra i più delusi non può che esserci Mattia Binotto.
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“Questa Ferrari era nata con l’obiettivo di poter contare su un maggiore carico aerodinamico, con la consapevolezza che questo motore fosse più potente – ha detto in un’intervista al Corriere della Sera -. Le direttive tecniche hanno poi contribuito a rendere la monoposto con alta resistenza all’avanzamento e pochi cavalli. E quello che sta accadendo è il risultato“. Il tentativo di correre ai ripari in corsa c’è stato, ma non ha avuto l’effetto sperato: “Abbiamo lavorato a un miglioramento del telaio, ma il vantaggio di potenza che pensavamo di avere non c’è più stato. Ma non è un problema che coinvolge solo noi: praticamente tutti hanno perso prestazioni”.
La voglia di mettersi alle spalle questo momento non può che essere forte, ma ci sono ancora poche certezze su quello che attende la “Rossa” nel 2021: “La prossima monoposto sarà per forza un’evoluzione di questa, per il blocco delle regole – ha continuato -. Siamo però già al lavoro sul nuovo motore, quindi le nostre aspettative sembrano essere migliori. A questo aggiungiamo la possibilità di poter sfruttare un cambiamento aerodinamico importante, con modifiche soprattutto al posteriore. L’idea è al voto proprio in questi giorni”.
La fiducia da parte dei piani alti della Ferrari nei suoi confronti non è mai mancata, ma il primo a essere dispiaciuto della situazione è proprio lui: “I miei responsabili non mancano mai di farmi sentire il loro supporto. Ma io sono il primo a mettermi in discussione. Sono stato il primo a chiedermi se sapessi gestire un ruolo cruciale come quello di team principal. E l’errore più grave che ho fatto finora è stato proprio la progettazione di questa macchina”.
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