Ferrari, Charles Leclerc ammette: “Siamo lenti, ma sappiamo dov’è il problema”

Charles Leclerc ha parlato a Sky Sport della situazione della Ferrari. “Non pensavo che la situazione fosse così negativa” ha detto, “ma sappiamo dov’è il problema”

Ferrari, Charles Leclerc ammette: "Siamo lenti, ma sappiamo dov'è il problema"
Ferrari, Charles Leclerc ammette: “Siamo lenti, ma sappiamo dov’è il problema”

 

La Ferrari non è abbastanza veloce. L’ammissione, inevitabile con le prestazioni sotto gli occhi di tutti e il peggior weekend di sempre a Spa ancora negli occhi, arriva da Charles Leclerc. “Dobbiamo essere onesti con i tifosi” ha detto in un’intervista a Sky Sport. Tifosi a cui non vuole creare false aspettative.

Il monegasco ha spiegato che le avvisaglie delle difficoltà si erano già avute durante i test. Ma allora c’era anche la speranza che i test non avessero detto tutto, che la macchina si sarebbe rivelata migliore rispetto alle prime indicazioni. Non sarebbe stata certo la prima volta nella storia della Formula 1.

Leclerc ha capito subito che sarebbe stato un anno difficile, ha detto, anche se non se lo aspettava così negativo. “Abbiamo capito dov’è il problema” ha spiegato, “ora è importante indirizzare il team nella direzione giusta per migliorare. E dopo speriamo di vedere i risultati in pista“. In questa operazione di indirizzo in ottica futura, l’annuncio anticipato del divorzio da Sebastian Vettel potrebbe non aiutare.

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Ferrari, Charles Leclerc ammette le difficoltà

Ferrari, Charles Leclerc ammette le difficoltà
Ferrari, Charles Leclerc ammette le difficoltà

Il tedesco, pilota esperto e campione del mondo, è al passo d’addio e comunica un’impressione di rassegnazione. Leclerc ha sicuramente più motivazioni in questa stagione strana, iniziata tardi e da archiviare presto. Una stagione che rischia però di complicare anche i piani della prossima, che si svolgerà secondo lo stesso regolamento attuale prima della rivoluzione tecnica del 2022.

I problemi della Ferrari derivano da un errore di progettazione, di cui il team principal Binotto si è assunto la responsabilità. E’ nata come una macchina con molto carico aerodinamico, alimentata da un motore potente. Una combinazione che permette di aumentare l’aderenza gestendo i flussi d’aria intorno alla vettura in modo da “attaccarla” al terreno.

Dopo il patteggiamento con la FIA, la Ferrari si è ritrovata con una power unit depotenziata di decine di cavalli e quel carico diventa un problema, una zavorra. Perché la macchina è lenta e ha un’alta resistenza all’avanzamento nell’aria. E’ quanto successo alla McLaren nel primo anno con i motori Honda. Quel precedente suggerisce che da crisi così si può uscire. Ma serve tempo, e il contributo dei piloti che sono i primi a “sentire” la macchina e a poter trasmettere quelle sensazioni che gli ingegneri dovranno trasformare in soluzioni aerodinamiche.

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