MotoGP, Dovizioso e la lotta per il titolo: “Perchè non sono favorito”. Marquez lo ha indicato come uno dei papabili per la corsa al titolo iridato ma il forlivese non ha confidenza con la sua moto
Nella corsa al titolo iridato in MotoGP è saltato il tappo. Senza Marc Marquez, autore di una striscia impressionante negli ultimi 4 anni, la lotta si è aperta a molti pretendenti. Tutti possono dire la loro, da Quartararo a Vinales, da Miller alle KTM, ma soprattutto Andrea Dovizioso. Il forlivese è stato stabilmente al secondo posto della graduatoria piloti nelle ultime stagioni e l’assenza dell’otto volte campione dovrebbe porlo in una posizione privilegiata. Eppure qualcosa non va. Dopo un discreto avvio ad Jerez, tanti alti e bassi e lo splendido acuto in Austria. Tutti vedono il “Dovi” come degno successore del fenomeno di Cervera in questo pazzo 2020, ma la confidenza con la Ducati non è tale da permettere grandi sogni. Andrea ne è consapevole e come ribadito ad As.com il feeling con la moto non è uguale al 2019.
“È vero che la posizione in campionato è buona, ma quando hai quella sensazione non hai il controllo della situazione. Non siamo nella condizione che speravamo“.
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Eppure tutti scommetterebbero su una corsa a due tra Quartararo e Dovizioso per aggiudicarsi la palma di campione del mondo. Lo stesso Marquez, nell’intervista rilasciata a Dazn.com era stato chiaro: “Dovi può vincere questo titolo e se lo meriterebbe per quanto ha fatto nel corso degli ultimi anni. E’ sempre stato un avversario tosto ed è arrivato secondo nelle ultime tre stagioni consecutive“.
Della stessa lunghezza d’onda anche un altro spagnolo autorevole, Carlo Checa.
“Con l’uscita di Marquez Dovizioso deve giocarsela con quelli della Yamaha. La Ducati può lottare il titolo e deve approfittare dell’assenza del più forte. Personalmente mi piacerebbe che anche Valentino Rossi potesse essere della partita, ma oggettivamente è molto più difficile“, ha dichiarato l’ex pilota a Motosan.es.
Il numero 4 è staccato di soli 3 punti dal “Diablo“ nella classifica iridata e proverà da Misano a dare l’attacco alla vetta. E’ conscio però di non avere un mezzo in grado di primeggiare su tutti i circuiti: “Abbiamo troppi alti e bassi e questo ti toglie fiducia“.
La speranza è che le piste in calendario nei prossimi mesi possano esaltare le caratteristiche della GP20 e nascondere magari qualche mancanza tecnica.
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