Incentivi auto, boom di richieste: i nuovi fondi insufficienti

Incentivi auto, un vero e proprio boom di richieste anche per le vetture a motore a scoppio. Fondi insufficienti, è caos

Incentivi auto, boom di richieste: i nuovi fondi insufficienti
Incentivi auto, boom di richieste: i nuovi fondi insufficienti

Gli incentivi auto hanno dato una vera e propria scossa al mercato delle vetture, praticamente fermo a causa del Covid-19. L’obiettivo del governo, con l’ecobonus, era anche svecchiare il parco auto esistente in Italia e, al contempo, agevolare l’acquisto di auto più ecologiche, ibride o addirittura totalmente elettriche. Ebbene, missione compiuta in parte, perché i primi 50 milioni stanziati sono andati in fumo nella prima settimana di agosto; il successo ha indotto l’esecutivo a mettere a disposizione altri 100 milioni, anche per le auto a motore termico, nel nuovo Decreto Agosto varato proprio pochi giorni fa.

I fondi, però, sembrano essere insufficienti per quanto riguarda la categoria di veicoli con motore a combustione; c’è stato infatti un vero e proprio boom di richieste ed il rischio è che vada esaurita in brevissimo tempo anche questa seconda tranches.

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Incentivi auto: richieste bloccate fino a domani

Incentivi auto, boom di richieste: i nuovi fondi insufficienti
Toyota Prius (Getty Images)

Al momento le richieste sono bloccate; da domani, 1° settembre, sarà possibile registrare i contratti sottoscritti a partire dalla seconda metà del mese di agosto ed è altissimo il rischio di assistere ad una vera e propria corsa alla registrazione, con la paura di vedere i fondi esaurirsi in un amen. La situazione, però, è davvero incrinata e spinosa; non sono state rese ancora note, infatti, le modalità di distribuzione dei fondi e solo da domani, con la piattaforma sbloccata, se ne saprà di più. Di certo sembrano essere insufficienti i 100 milioni varati dallo Stato per l’ultima fascia di emissione, quella comprendente – appunto – i motori a scoppio. Alcuni potrebbero restare con il cerino in mano e costretti a riprenotarsi se il governo dovesse stanziare altri fondi.

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