Mattia Binotto, team principal della Ferrari, prova ad analizzare la prestazione odierna di Spa con lucidità senza essere troppo catastrofista.
La gara di oggi è stata decisamente deludente per la Ferrari, ma probabilmente nemmeno i più pessimisti si sarebbero aspettati un weekend così ricco di difficoltà. Anzi, proprio quanto era accaduto dodici mesi fa a Spa lasciava ben sperare i tifosi della “Rossa”, memori della vittoria ottenuta da Charles Leclerc che aveva centrato il suo primo bis con la scuderia italiana, per poi replicare a Monza. Oggi, invece, è apparso evidente come la monoposto non solo non riesca a reggere il rtmo di Mercedes e Red Bull, ma sia inferiore anche rispetto ad avversarie meno accreditate.
Una situazione di questo tipo proprio ora che ci avviciniamo a uno degli appuntamenti più attesi dagli italiani, quello di Monza (a cui poi seguirà l Mugelllo, gara numero 1.000 in Formula Uno per il Cavallino) non può che amareggiare tutti. Mattia Binotto prova però ad analizzare la situazione con lucidità e freddezza e non vuole che quello che è accaduto venga interpretato in modo catastrofico.
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Binotto e la crisi Ferrari: il team principal dice no
Il team principal Mattia Binotto ha analizzato, come di consueto, ai microfoni di Sky Formula Uno quanto accaduto oggi in Belgio e invita a non essere eccessivamente pessismisti, pur essendo consapevole delle difficoltà riscontrate.
“Io non definirei quello che stiamo vivendo una crisi, secondo me non è il termine giusto da utilizzare – ha sottolineato il dirigente -. Sicuramente il risultato di oggi non può essere considerato positivo, soprattutto perché stiamo attraversando una stagione che finora si è rivelata decisamente amara. Noi avevamo evitato sin da subito i proclami dopo quanto era emerso nei test invernali. A complicare la situazione è intervenuta la pandemia, che ci ha costretto a restare fermi per diverse settimane e a non poter intervenire in maniera incisiva per risolvere i difetti della monoposto. Direi che questo momento ci vede in mezzo a una tempesta, noi però sappiamo cosa dobbiamo fare e dobbiamo proseguire in questa direzione. Ora non abbiamo efficienza aerodinamica nè potenza, fare risultati in queste condizioni è estremamente complesso”.
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