F1, quanto costa un GP con il Covid: le perdite per i team sono molto importanti. Per sopperire si congela lo sviluppo delle monoposto
Le ripercussioni del Coronavirus sul mondo finanziario sono ormai note da tempo. Dei tagli all’economia mondiale si parla continuamente con un calo dei fatturati pubblici e privati che non lasciano tranquilli i governi di tutto il mondo. La Formula 1 non fa eccezione, anzi. Il Circus è da sempre legato a doppio filo agli investimenti dei gruppi aziendali più importanti e il Covid-19 sta incidendo non poco nella pianificazione futura. Liberty Media, proprietaria della F1, ha dovuto fare i conti con l’annullamento di alcuni Gran Premi piuttosto ricchi. Dopo Australia e Montecarlo, anche il Vietnam ha alzato bandiera bianca. Il paese asiatico avrebbe garantito ben 50 milioni di euro per ospitare l’evento, una delle cifre più alte. A superarla solo quella di Singapore, anch’essa costretta al forfait per le condizioni sanitarie interne. Una brutta mazzata che costringerà il gruppo americano a tagliare i proventi destinati alle squadre. Meno fondi che si trasformano in minor sviluppo tecnico per il futuro. Lo slittamento del cambio regolamentare al 2022 dovrebbe aiutare i team ad avere più tempo per prepararsi, abbassando gli sforzi dedicati al miglioramento delle monoposto.
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Abbassandosi i costi si risparmia ovviamente anche nell’organizzare un Gran Premio. Tra le voci più remunerative ma anche più impegnative da affrontare, troviamo di certo il pubblico. L’affluenza dei tifosi non è cosa semplice da gestire anche prima che il mondo fosse sconvolto dalla pandemia. Ricevere una media di 300mila visite nel corso del week end significa predisporre tutta una serie di misure all’interno degli autodromi che richiedono spese ingenti. Ora con le tribune deserte e la “bolla del paddock” introdotta per limitare al minimo i rischi di contagio, organizzare un GP costa “solo” 4 o 5 milioni di euro. Rimangono i fondi da destinare alla sicurezza, ai commissari, al mantenimento della pista e alla predisposizione dei box, ma complessivamente una gara costa la metà rispetto a prima.
La FIA con un grande sforzo è riuscita a varare in modo definitivo un calendario che conta ora 17 appuntamenti, con la chiusura ad Abu Dhabi dopo un doppio round in Bahrain.
Un minimo di pubblico sarà presente prima della fine dell’anno con il Mugello che ha annunciato l’apertura a 3000 “fortunati” per il GP di Toscana Ferrari 1000. Allo stesso modo anche Portimao pensa di poter avere i fan sugli spalti con capienza ovviamente ridotta. Un modo per recuperare qualcosa attraverso la vendita dei biglietti, ma soprattutto offrire uno spettacolo leggermente migliore rispetto all’asettico scenario attuale.
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