Qualifiche del GP del Belgio. Peggio di così non poteva andare, un autentico disastro… O forse sì, le Ferrari avrebbero potuto bucare la qualificazione alla Q2 con entrambe le vetture.
E a giudicare da quello che si era visto in mattinata la cosa non era neanche così improbabile. Leclerc tredicesimo, Vettel subito dietro: quasi tre decimi di ritardo rispetto al decimo tempo, l’ultimo utile per accedere in Q1.
Vettel e Leclerc, per la seconda volta nella storia della Ferrari, falliscono da un punto di vista prestazionale l’accesso alla terza fase delle qualifiche. Era accaduto una sola volta da quando dal 2006 le qualifiche sono state aggiornate con questo formato. Ma in quell’occasione – era il 2012 – Alonso poi vinse il Gran Premio: a Valencia. E le Ferrari viste in pista sono lontanissime da un’impresa del genere.
Una vera e propria brutta figura non giustificabile, se non con la pessima condizione globale della macchina. E dire che sul circuito di Spa erano state tante le soddisfazioni in passato per i tifosi della rossa, a cominciare dal settimo titolo di Michael Schumacher (che qui aveva vinto per ben sei volte). Ma la Ferrari non è mai stata competitiva né nelle tre sessioni delle prove libere e soprattutto in qualifica. Basti pensare che l’accesso alla Q2, centrata all’ultimo istante sia da Vettel che da Leclerc, è sembrata un’autentica impresa.
E invece Vettel era riuscito a migliorarsi per la prima volta in due giorni, superando Leclerc, che pescava ultimo crono utile per l’accesso alla Q2 davanti alle due Haas, alle Alfa Romeo e a Latifi con la Williams.
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Che le cose si stessero mettendo al peggio era chiaro fin dalle prove libere di ieri quando sia Leclerc che Vettel avevano rimediato distacchi abissali da Hamilton e Verstappen. In mattinata addirittura due secondi da recuperare per il tedesco, quattro volte campione del mondo, rientrato ai box scuro in volto e senza nessuna voglia di parlare.
Entrambe le vetture avevano lamentato una grande carenza in termini di potenza nei rettilinei e un’estrema instabilità in curva con un violento sottosterzo e fortissime vibrazioni. Basti pensare che la vettura di Leclerc è stata oltre un secondo più lenta rispetto a quella che lo scorso anno era riuscita a sorpresa a vincere il gran premio su questa stessa pista, conquistando anche la pole position. Un abisso…
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Un disastro senza appelli e senza attenuanti che ha visto le due rosse presentarsi alla prima sessione di qualificazione con un secondo da rimontare rispetto alle vetture e ai piloti che, in mattinata, si erano piazzate dal quindicesimo posto in su, l’ultimo utile per accedere alla Q2.
Considerando che le prestazioni davvero pessime della vettura e il fatto che i piloti, di loro, non potessero tirar fuori alcun coniglio dal cilindro – semplicemente perché il coniglio non c’era – sarebbe servito un mezzo miracolo.
Magari la pioggia, che avrebbe potuto destabilizzare la situazione generale e forse agevolare la Ferrari nel suo momento più basso. L’acqua è rimasta appesa al cielo e mentre tutti gli avversari continuavano a migliorarsi la Ferrari restava impantanata nelle proprie insicurezze.
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