Schumacher, l’ex manager Willy Weber colpito da ictus: le condizioni

L’ex manager del pluricampione di Formula 1 Michael Schumacher, Willy Weber, ha subito un ictus: le condizioni.

Michael Schumacher
(Getty Images)

Fino al 2010 è stato il manager di Michael Schumacher, nonché suo speciale uomo-ombra e complice di grandi avventure in Formula 1. Tuttavia, dopo il grave incidente del 2013, questo non è bastato a Willy Weber per poter rimanere aggiornato circa le condizioni del pluricampione ex ferrarista, nonostante vari sforzi. Adesso, però, il 78enne ha i suoi problemi di salute.

Infatti, nel mese di luglio, è stato preda di un ictus, che lo ha costretto ad una degenza di 9 giorni presso l’ospedale di Stoccarda. Ora si trova in fase di riabilitazione, ma, come da lui stesso dichiarato alla testata tedesca Bild, ha ancora strada da fare prima di poter tornare in forma. Al tabloid, Weber ha dichiarato: “Ho ancora qualche problema con la parola

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE >>> “Verstappen come Senna e Schumacher”: l’opinione di un ex campione di F1

Willy Weber, l’ex manager di Michael Schumacher: “Non riuscivo più a parlare”

Willy Weber
(Getty Images)

Stando poi a quanto riportato da As, l’ex manager di Schumacher avrebbe ammesso ulteriori dettagli: “Mi sono svegliato nel mezzo della notte e volevo bere un bicchier d’acqua, però la mia mano non rispondeva – spiega – Credevo fosse a causa del troppo allenamento in palestra e quindi mi riaddormentai“. Un episodio preso un po’ sotto gamba dunque, come avrebbe lui stesso dichiarato, con conseguenze preoccupanti. “La mattina dopo non riuscivo più a parlare e mia moglie ha chiamato il medico. Una volta arrivato in clinica è arrivata la diagnosi: ictus“.

Adesso, però, Weber si trova a casa, in piena riabilitazione, e i primi miglioramenti ci sono già: “Soffro ancora un po’ nella linguistica, ma posso parlare nuovamente, mangiare in autonomia e camminare. Ogni giorno prego di continuare così, non perderò“.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Hamilton è meglio di Schumacher: una statistica lo dimostra

Change privacy settings
×