KTM perde le concessioni in MotoGP avendo superato i punti massimi consentiti. Le conseguenze per il team austriaco
La KTM ha festeggiato la seconda vittoria stagionale. Ma i successi di Brad Binder a Brno e di Miguel Oliveira al Red Bull Ring, dove Pol Espargarò ha chiuso sul podio, la KTM ha dimostrato che il progetto funziona, che la moto vale e può lottare con le migliori. Dunque, perde dei privilegi.
Non è una scelta, non è la conseguenza di una decisione imposta dall’alto, ma il risultato del sistema delle concessioni introdotto nel 2013. In base a questo meccanismo, le nuove scuderie hanno dei privilegi per competere ad armi quanto più possibile pari, dunque più motori da usare nel corso della stagione, test illimitati anche con piloti ufficiali e su circuiti in calendario, sei wild card da spendere.
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KTM senza concessioni, le conseguenze in MotoGP
Queste concessioni valgono fino al raggiungimento di 7 punti in una classifica in cui si considerano i piazzamenti sul podio per scuderia negli ultimi due anni: 3 per una vittoria, 2 per un secondo posto e 1 per un terzo. Con il primo posto di Oliveira e il terzo di Espargaro, la KTM ha raggiunto gli otto punti in questa classifica. Dunque, va troppo forte per essere ancora privilegiata.
Il telaio più flessibile, l’ottimo lavoro di Dani Pedrosa come collaudatore hanno reso la RC16 una moto competitiva, in curva e nei tratti veloci. Il risultato è che il team perde il diritto ai test illimitati, e lo stesso Pedrosa non potrà più girare a piacimento del team. Dal 2021, il tester spagnolo avrà un numero limitato di occasioni in cui provare la moto, e solo su tre circuiti da indicare prima dell’inizio della stagione. Anche lo sviluppo del motore sarà bloccato.
Per KTM è arrivato il momento di sfidare le grandi della MotoGP alle loro stesse condizioni.
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