Lo Sturgis Rally, uno dei più grandi raduni motoristici del mondo, sarebbe la causa scatenante di un focolaio di COVID-19. Oltre 100 casi in sette stati
Stanno aumentando i casi di COVID-19 riconducibili allo Sturgis Rally, uno dei raduni motoristici più grandi del mondo. Dal 7 al 16 agosto, quasi mezzo milione di persone si è radunato a Sturgis, in Sud Dakota, per l’evento. E’ una delle folle più numerose per un festival o una singola manifestazione dopo il lockdown.
In tanti si erano lamentati già durante la manifestazione del mancato rispetto delle norme anti contagio. Molti gli assembramenti, distanziamento quasi inesistente, pochissime le mascherine, secondo quanto rivelato dalla stampa locale.
Dopo il primo positivo al COVID-19, il cliente di un bar della città, la scoperta di casi di persone presenti all’evento o che hanno avuto contatti con chi c’era stanno aumentando. Si parla di oltre un centinaio di contagi accertati, al momento, in sette diversi stati.
Leggi anche – Racing Point, il team principal critico sul protocollo Covid: “Norme più severe”
Sturgis Rally, aumentano i casi di Covid-19
Nelle ultime ore ne sono emersi 17 in North Dakota, almeno altri 40 in Sud Dakota, che si aggiungono agli altri individuati in Minnesota, Wisconsin, Nebraska, Montana, Wyoming e nello stato di Washington.
Numeri comunque esigui, va detto, rispetto al numero di persone presenti, che la NBC stima in 460 mila con un calo dell’8% rispetto al 2019. Anche se cresce il timore che i contagi effettivi siano molto superiori a quelli accertati finora e distribuiti su un’area geografica molto più vasta.
Il dipartimento della sanità del North Dakota ha invitato chiunque sia stato presente allo Sturgis Rally di sottoporsi al test per verificare l’eventuale positività, in modo da far scattare un tracciamento dei contatti. Nei limiti del possibile vista la natura dell’evento.
Leggi anche – MotoGP, possibile caso Covid a Brno: le indiscrezioni sul contagiato