La caduta di Maverick Vinales durante il MotoGP di Stiria è stato sicuramente uno dei momenti più drammatici degli ultimi anni nel Motomondiale. Tutto fortunatamente è andato per il meglio ma la paura è stata tantissima.
Tutti gli addetti ai lavori, anche i più autorevoli, hanno sottolineato la prodezza di Maverick Vinales che è riuscito a gettarsi alla moto appena in tempo quando i freni non funzionavano più.
Maverick Vinales, e il miracolo di Spielberg
Tra questi Giacomo Agostini, campione mondiale storico, uno dei più grandi motociclisti di tutti i tempi, quello che al momento vanta il maggior numero di vittorie nel campionato del mondo tra le tre categorie. Agostini, opinionista di Sky, già in diretta aveva sottolineato la straordinaria prodezza del pilota Yamaha: “Ha fatto una cosa incredibile – spiega Ago – perché ha avuto una grande prontezza di spirito ma anche un coraggio da leone. Posso garantire che non è così scontato, neppure per un pilota di grande esperienza, abbandonare la moto in quella maniera e lasciarsi cadere a terra senza subire alcuna conseguenza e, soprattutto, evitando l’impatto con tutti gli altri piloti”.
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“L’unica cosa da fare”
Vinales, insomma, ha fatto l’unica cosa possibile: “Se penso a come era ridotta la moto dopo l’impatto con le barriere di protezione non potevi che temere il peggio. Penso che la cosa peggiore in assoluto, per qualsiasi pilota, sia proprio quella di restare senza freni. Evidentemente Viñales ha anche provato a frenare e si è reso conto di essere completamente senza controllo. Di qui la decisione di lasciare la moto e fare l’unica cosa possibile”.
Giacomo Agostini, in una bella intervista al Quotidiano.it, è tornato sull’argomento a mente più fredda: “É una cosa che è difficile far capire e spiegare a una persona che non sa che cosa vuole dire andare in moto e soprattutto che non sa quali sono le conseguenze di una potenziale caduta a quella velocità. Pilota e moto sono un tutt’uno, viaggiano alla stessa velocità, una volta atterra il pilota proseguirà per inerzia la sua corsa per molti, molti metri e basta un nulla per rompersi l’osso del collo”.
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Quella volta contro il guard-rail
Anche Agostini a provato un’esperienza del genere, e non fu bello: “Se ci ripenso ho ancora i brividi per fortuna io non andavo così veloce e forse questo è stato peggio perché non sono riuscito a sganciarmi dalla moto bene così come ha fatto lui. Io, da parte mia, sono finito addosso al guard-rail e le ammaccature sono state parecchie. Mi andò di lusso, e preferisco pensare, come spesso mi è accaduto durante le gare, che in quel momento ci fosse qualcuno qualcosa che mi ha messo la mano sulla testa e ha deciso che non era il mio momento. Credo che a Maverick Vinales sia accaduta esattamente la stessa identica cosa”.
Rivedendo le immagini Giacomo Agostini ha un fremito: “Non so se sia il destino o altro ma qui parliamo di un pilota che è volato giù dalla moto, consapevolmente, a più di 200 km all’ora e non si è fatto un graffio. Ci sono persone che cadono da fermi, in casa, e si rompono il femore o l’osso della testa. La vita è davvero strana…”.
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