Se c’è una band che ricalca perfettamente il concetto di ‘famiglia’ questi sono i Fleetwood Mac.
Nati in Inghilterra come gruppo rock blues sono diventati un mito del pop con una carriera che festeggia cinquant’anni e una vita degna di una telenovela nella quale il comune denominatore sono stati gli eccessi.
Fleetwood Mac, una famiglia litigiosa
La storia dei Fleetwood Mac assomiglia a quella di un serial televisivo, ma della fiction non ha nulla. È tutto reale e documentato. La band viene fondata in Inghilterra nel 1967 dal batterista Mick Fleetwood e dal bassista John McVie: i due si trasferiscono negli USA con Christine Perfect, una tastierista e compositrice che dopo pochi mesi diventa la signora McVie. La band cerca un chitarrista e dopo diversi tentativi, nel 1974, mette sotto contratto Lindsay Buckingham, ungiovanissimo talento straordinario, e Stevie Nicks, la sua fidanzata, gran voce e splendida presenza scenica. Lei è un po’ più grande di lui: Stevie era all’università quando conobbe questo splendido ragazzo di enorme talento, sedici anni. Si mettono assieme e se ne vanno in California. Dove sbarcano il lunario e pagano gli affitti dei motel suonando dove capita. Lei è di una bellezza straordinaria e sensuale. Lui è geniale ed emotivo. I Fleetwood Mac diventano una famiglia nella famiglia.
Le coppie scoppiano
Due coppie all’interno della stessa band sono un’alchimia difficile da amministrare. E il leader, Mick Fleetwood, ci mette del suo. Mentre Stevie (che è la figlia di Jesse Nicks, il leggendario fondatore e presidente della Greyhound, il colosso delle linee gran turismo americana) e Buckingham sono in crisi, il batterista diventa il terzo incomodo in una relazione già compromessa. Nel frattempo John e Christine si separano. Dopo un flirt di poche settimane e anche Mick e Stevie si lasciano: lui molla contemporaneamente moglie e amante per mettersi con la migliore amica della cantante mentre Lindsay Buckingham sfoga il suo dolore per il sentimento fallito con una delle sue più belle canzoni di sempre, “Go your own way”… ‘puoi anche andartene via’.
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La versione originale “Go Your Own Way”, date un’occhiata agli sguardi tra Stevie e Lindsay…
Una fortuna sperperata in viaggi separati
Che cosa c’entra questo incredibile intreccio di relazioni nella vita della band? Beh, diciamo che tutto questo è alla base stessa della vita artistica e personale di ogni singolo componente. Pur senza frequentarsi, anzi… detestandosi cordialmente, il gruppo continua a comporre e a incidere album storici. Si parla di quasi 150 milioni di album venduti. Stevie Nicks, cui Buckingham continuerà a dedicare meravigliose canzoni anche dopo che la loro storia si era conclusa da anni, sarà indotta due volte nella Hall of Fame: prima per la sua carriera con la band e poi per quella solistica. Arrivano best seller come “Rumours”, “Tusk”, “Mirage”, il meraviglioso “Tango in the night” e “Behind the Mask”. Ognuno scrive le proprie canzoni per conto suo: la band si riunisce solo per pochi giorni per registrare le parti comuni. E nel frattempo vanno in tour. Separatamente.
Con frequenti pause di riflessione che riguardano ora Christine, ora Stevie Nicks, ora Lindsay Buckingham che entrano ed escono dalla band a seconda di stati d’animo e liti incorso, la band gira il mondo con un’organizzazione logistica folle.
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Voli e auto individuali
Di fatto i componenti della band non si incontrano mai. Ognuno viaggia da una tappa all’altra per conto suo. Viaggi e auto sempre divisi, il budget di voli e alberghi è stellare e supera di gran lunga quello di band come Rolling Stones o Aerosmith, famosi per i rapporti non esattamente idilliaci tra i vari componenti. I Fleetwood Mac hanno chiuso il loro ultimo tour mondiale “An Evening with Fleetwood Mac”, 88 concerti in cinque continenti, senza Lindsay Buckingham, licenziato in tronco poco prima della partenza mentre la band gira il mondo senza incrociarsi praticamente mai se non sul palco.
Oggi, mentre si parla del tour del prossimo anno (che potrebbe vedere Buckingham rientrare nella band), Stevie Nicks arriva a scherzarci sopra: “È vero, abbiamo speso una fortuna i voli privati, limousine, hotel separati – dice la cantante che avrebbe chiesto l’allontanamento dell’ex compagno dopo una lite furiosa poco prima delle ultime prove del tour – ma la nostra è nel senso più letterale del termine una famiglia. Siamo stati insieme, ci siamo divisi, abbiamo litigato, ci siamo riappacificati e alla fine non puoi parlare di uno di noi senza parlare della vita dell’altro. Cinquant’anni insieme… la nostra è stata una grande storia d’amore, non sempre felice e spesso un po’ conflittuale”.
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Un bus e un aereo per uno
Durante il tour di “Rumours” passò alla storia la notizia – assolutamente vera – in cui ognuno dei cinque componenti della band aveva un volo, un bus e un albergo separato da quello di tutti gli altri. La band si incontrava solo poco prima di suonare con Lindsay Buckingham e Stevie Nicks che salivano sul palco mano nella mano, guardandosi fissi negli occhi durante “Go your own way” come se avessero litigato poche ore prima. Stessa scena anche nelle ultime esibizioni insieme, nel 2016.
Stevie Nicks conferma che gli eccessi della band sono stati in qualche modo anche il collante un po’ malsano di questa famiglia: “Abbiamo avuto periodi drammatici in termini di consumo di droga e sprechi folli ma senza queste emozioni forti forse non avremmo scritto le canzoni che oggi tutti ricordano. OK, possiamo essere stata una band con le mani bucate, e che ha sprecato tanti soldi arricchendo le compagnie di noleggio e le linee aeree di ogni paese. Ma siamo stati senza dubbio la band che ha viaggiato meglio e più comoda: per anni in tour non ho mai dovuto dividere nulla con nessuno, solo il palco”.
Il loro inno
Nel frattempo la loro “Don’t Stop (thinking about tomorrow)”, scelta dai democratici americani per la loro campagna elettorale e tormentone pubblicitario in Italia, è stata nominata la canzone più ottimista di sempre. L’hanno scritta (separatamente) durante il tour del 1976. Il brano è di Christine McVie – che odiava volare e viaggiava solo con il suo tour bus – con la collaborazione di Lindsay Buckingham, il cui giro armonico è stato registrato durante un volo tra Atlanta e Tampa dove si esibivano allo stadio per i festeggiamenti del 4 luglio… Stevie Nicks adattò le parole otto giorni dopo, scrivendo in un appunto nello studio del suo tour bus che le ultime parole del ritornello dovevano essere “yesterdays’s gone”. E così fu.
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L’incredibile versione acustica di “Don’t Stop” eseguita dai Feetwood Mac in occasione della candidatura di Clinton alle presidenziali.