MotoGP, Zarco attacca Valentino Rossi: “Ha influenzato i commissari”. La penalizzazione che lo vedrà partire dalla Pit-Lane è dettata a suo avviso dalle parole troppo pesanti del campione di Tavullia
Un week end sicuramente non semplice quello iniziato ieri per Johann Zarco in Austria. Il secondo round sul Red Bull Ring si preannuncia tutto in salita per il centauro del team Avintia, costretto a partire dalla Pit-Lane dopo aver subito una sanzione per “condotta di guida irresponsabile” da parte del Panel dei commissari. In più anche le sue condizioni fisiche sono tutt’altro che ottimali, dopo essere stato operato allo scafoide della mano destra pochi giorni fa. I medici lo hanno considerato “Fit” e potrà scendere in pista a partire dalle FP3 di questa mattina, ma di sicuro il feeling non è dei migliori. A tutto questo va aggiunto il tram tram mediatico che si è creato a seguito dell’incidente con Franco Morbidelli durante la gara di domenica scorsa, che ha “attentato” alla vita di Rossi e Vinales. Per il francese solo una carambola fortuita, per molti piloti una conseguenza di un atteggiamento spesso oltre le righe. Fatto sta che la FIM ha deciso di farlo scattare dai box nel GP di Stiria di domani e lo ha duramente ripreso durante il meeting di giovedì. Per Zarco, però, la reprimenda, così come la sanzione, ha un responsabile preciso: Valentino Rossi.
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Ai microfoni dell’emittente francese Canal+ Zarco non ha usato mezzi termini: “Stare dalla parte di Rossi è facile, è un porto sicuro. Quando Valentino parla, se sei d’accordo con lui non sbagli mai. Alla fine si tratta solo di cani che abbaiano, niente di cui preoccuparsi“.
Poi sulla penalità il ducatista aggiunge: “Accetto la decisione dei commissari e non farò appello. Voglio solo voltare pagina e lasciarmi tutto alle spalle. Non sono d’accordo con la tesi secondo cui avrei tagliato la strada a Morbidelli. Per me rimane un incidente di gara. Hanno preferito dare la colpa a me invece che considerare la doppia responsabilità“.
Un’idea che nessuno potrà togliergli dalla testa, nella speranza che almeno l’atteggiamento in pista possa realmente cambiare, per la sicurezza di tutti.
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