Costretto a vivere all’ombra di Lewis Hamilton: e anche se ogni tanto ti capita di vincere o di fare una pole position tutta l’attenzione sarà comunque per lui, il campione del mondo.
È un’autentica vita da mediano quella che Valtteri Bottas ha deciso di vivere alle spalle del più famoso Lewis Hamilton, e ne ha parlato in una lunga intervista con la ESPN.
Valtteri Bottas vive una sfida costante, essere competitivo con uno dei piloti più forti di tutti i tempi, non è semplice: “Ammetto che il compito è davvero molto arduo – dice il finlandese della Mercedes che ha appena rinnovato per un’altra stagione il suo contratto – ma so anche che posso esserne all’altezza. Lewis Hamilton è indiscutibilmente il pilota migliore degli ultimi quindici anni, forse è destinato a diventare il migliore di sempre. Non è che si vincono sei titoli mondiali per caso. Ma so anche che posso batterlo.’ Già accaduto e accadrà ancora”.
Bottas non si sente un gregario: “In realtà quando lavori per un top team tutti richiedono molto da te, ma anche io chiedo moltissimo alle persone che lavorano con me. Questa è l’unica mentalità possibile in una scuderia che vuole essere vincente e che ha un unico obiettivo, ottenere dei risultati. Di sicuro non è facile e tutti sono sotto pressione. Stare accanto a Lewis Hamilton è duro almeno quanto essere alla guida di una Mercedes. Non c’è alcun dubbio che sia di gran lunga la migliore macchina del mondiale. Se fallisci la responsabilità è quasi certamente tua come pilota”.
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Valtteri Bottas quest’anno è stato l’unico che è riuscito a togliere dei punti a Hamilton: “Molto credo dipenda dalla mia determinazione, ho una gran fame di punti. Ma Lewis è quasi sempre quasi perfetto. Io su questo devo ancora migliorarmi. Se vuoi batterlo devi essere più perfetto di lui. Da parte mia posso solo lavorare più di quanto lavora lui. E posso garantire che Hamilton è un martello pneumatico, non molla mai, in pista e nei box. Non lascia mai nulla di intentato e sa come chiedere il massimo sia alla macchina che alle persone che lavorano con lui. La differenza tra me e lui in questo momento è minima. Ma a volte può girarsi a mio favore”.
Molti sostengono che il suo rapporto con Hamilton sia buono solo per via della sua remissività. Bottas nega l’ipotesi: “Il rapporto è buono perché siamo due professionisti di buon senso, due persone che hanno capito che collaborando possono ottenere molto di più che non facendosi la guerra. Ci rispettiamo, la scuderia spesso ci ha lasciato via libera quando si trattava di decidere chi dovesse andare davanti. C’è rispetto e collaborazione e quel minimo di attenzione che ci impedisce di danneggiarci a vicenda con uno scontro in un sorpasso. Il primo che si è complimentato con me per la mia vittoria di inizio stagione è stato lui, ma alla tappa successiva aveva vinto lui, meritandolo, come sempre. Siamo una bella squadra in una scuderia vincente, cercare attriti che non ci sono non ha davvero alcun senso”.
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Bottas ha rinnovato, Hamilton ancora no: “Il mio contratto è di un anno perché è quello che mi hanno proposto, se fosse stato più lungo avrei accettato e ne sarei stato contento. Ma va bene così. Con Mercedes ci siamo sempre accordati di stagione in stagione e va benissimo così. Finché sono qui ho una mezza possibilità di vincere il titolo e di battere Lewis. Non è cosa da poco. Credo di essere all’apice della mia carriera, come pilota e come uomo, sento di essere al mio massimo livello in termini di prestazioni. Il lungo lockdown mi ha consentito di fare altre cose, di concentrarmi su aspetti diversi della mia vita ma alla fine tutto quello che voglio fare è essere un pilota di Formula 1. Sono sulla macchina migliore del mondo al fianco del pilota più forte del mondo. Qualcuno pensa davvero che io non voglia un lavoro del genere?”
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