La crisi auto si fa sentire, in Germania si avanza così una proposta per arginarla: settimana lavorativa di soli quattro giorni.
La ripresa post lockdown è stata particolarmente difficile per l’economia, in Italia e non solo. Uno dei settori che è apparso certamente in maggiore sofferenza, come era auspicabile, è quello automobilistico. La capacità di acquisto di molte famiglie è certamente diminuita e l’investimento richiesto per un’auto, che spesso richiede un lungo finanziamento, è ritenuto molto oneroso. Gli aiuti governativi non sono mancati, ma potrebbero non bastare.
Anche in Germania la situazione non è particolarmente incoraggiante e si stanno vagliando così possibili soluzioni su come provare ad arginare il problema. La Ig Metall, il più potente sindacato dei metalmeccanici europei, ha così lanciato una proposta particolare, ma che al momento non trova tutti d’accordo: accorciare la settimana lavorativa a soli quattro giorni.
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La cassa integrazione e i licenziamenti sono i metodi a cui spesso si ricorre quando un’industria sta attraversando un periodo di profonda crisi. In Germania si sta però ipotizzando di adottare un metodo differente per provare a ridurre i problemi in cui versa il mondo dell’auto, adottando uno slogan di cui si sente parlare spesso: “Lavorare meno per lavorare tutti”. I sindacati, infatti, come riporta Repubblica, vorrebbero infatti adottare una settimana lavorativa della durata di soli quattro giorni.
Si tratta di una soluzione certamente particolare, ma non nuova per il settore. Negli anni ’90 la Volkswagen aveva infatti già seguito questa strada, che non aveva comunque comportato gravi perdite per i dipendenti. Un giorno in meno di lavoro (decurtata del 20 per cento), ma taglio degli stipendi del 10%.
La cancelliera Angela Merkel al momento sembra però combattuta, mentre piuttosto favorevole sembra essere il responsabile del Lavoro, Hubertus Heil (Spd), che vorrebbe valutare meglio i possibili pro e contro.
Discordanti anche le idee all’interno dell’opposizione. La leader della Linke, Katja Kipping, va addirittura oltre e proporrebbe una settimana di 30 ore lavorative per tutti, indipendentemente dal settore in cui operano. Insomma, il dibattito si fa sempre più infuocato, ma sarebbe fondamentale non tergiversare ancora a lungo.
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