La MotoGP ha celebrato in un video sul suo canale Youtube i cinque momenti migliori della storia di Andrea Dovizioso in MotoGP con la Ducati
Finirà, come finiscono i grandi amori, la storia di Andrea Dovizioso in Ducati. La Moto GP la celebra in cinque momenti simbolo, cinque storie nella storia. Cinque emozioni incastonate nella storia recente della top class.
Una storia che comincia, e non potrebbe essere diversamente, con la prima vittoria del “Dovi” sulla Desmosedici. Si torna indietro a Sepang 2016. Non vinceva da sette anni, dal Gp di Gran Bretagna del 2009. Il romagnolo pennella una gara perfetta, sotto un cielo che alterna nuvole e pioggia.
Parte in pole, approfitta della caduta di Marc Marquez alla curva 11, duella in testa con Crutchlow e Valentino Rossi che alla curva uno del quattordicesimo giro va largo e apre la traiettoria al numero 4 che passa al comando. Diventa il nono pilota diverso del 2016 a salire sul gradino più alto del podio.
Il video celebra anche un’altra domenica di gloria per Dovizioso e il motociclismo italiano. E’ il GP d’Italia del 2017, al Mugello. Vincono Andrea Migno in Moto 3, Mattia Pasini in Moto2, Andrea Dovizioso in MotoGP.
E’ la prima tripletta tricolore al Mugello dal 2008 (Corsi-Simoncelli-Rossi del 2008). Alla Scarperia il rosso Ducati accende la passione come il Rosso Ferrari a Monza. E non si vedeva una Desmosedici davanti a tutti qui dal 2009, dal sigillo di Casey Stoner.
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Dovizioso, tre grandi duelli con Marquez in MotoGP
Le prime tre gare racchiuse nella top 5 racchiudono tre dei più memorabili duelli fra Dovizioso e Marc Marquez. Si parte dal primo GP della stagione 2018 in Qatar.
“DesmoDovi”, quinto in griglia, brucia Zarco in rettilineo poi all’ultima curva si butta all’interno, resiste al Cabroncito anche perché in rettilineo la sua Ducati ha più cavalli. E trionfa.
E’ ancora più spettacolare l’ultimo giro al Red Bull Ring, in Austria, nel 2019. Sorpassi, contro-sorpassi, incroci mozzafiato. “Stavolta ho fatto una pazzia, non pensavo di entrare in quella curva, ma era l’ultima e dovevo farlo” dice a caldo il forlivese, “forse è la mia vittoria più bella“.
Non per la MotoGP, che al numero 1 sceglie un altro duello all’ultimo metro con il Cabroncito: Motegi 2017, i due moschettieri sul bagnato a disegnare traiettorie impossibili. Micidiale la staccata alla curva 11 all’ultimo giro, prima di un finale col cuore in gola, senza respiro, per un successo di intelligenza e coraggio. Un trionfo da pilota che non porta pensieri pesanti. Da campione che unisce pensiero veloce e volontà di precisione. Il manifesto di “DesmoDovi”.
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