Proseguono le indagini sull’incidente di Castelmagno nel quale hanno perso la vita cinque giovanissimi. Ieri i funerali di Marco Appendino, il 24enne alla guida del Land Rover Defender precipitato il 12 agosto scorso.
Il magistrato aveva disposto l’autopsia e l’ultimo saluto al ragazzo è stato fino a quando la salma non è stata dissequestrata.
Le indagini per dare una causa all’incidente proseguono. Si cerca di capire se la macchina abbia avuto un improvviso cedimento meccanico. Si sono ascoltate le testimonianze di chi ha assistito all’incidente e dei quattro superstiti due dei quali ancora ricoverati. I familiari delle vittime, tutti per la verità, si sono riuniti in un grande e doloroso silenzio senza una sola accusa. Resta in ospedale intanto, al CTO di Torino, uno dei feriti, quello che era stato ricoverato in condizioni più gravi. L’intervento alla colonna vertebrale eseguito nei giorni scorsi, quasi sei ore di operazione, è andato bene ma il decorso sarà ancora lungo.
A Castelmagno, dopo l’incidente, la comunità è ancora sotto shock. Antonio Bianco, il sindaco del piccolo comune, ha pregato i residenti e i turisti di non andare a curiosare sul luogo dell’incidente dove tutti i rottami sono stati per altro rimossi. Sul luogo dove è stato recuperato il Land Rover distrutto è stata allestita una piccola croce di legno con i nomi delle cinque vittime. Intorno tanti mazzi di fiori di campo, sempre freschi.
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Presenti ai funerali anche tutti i familiari delle altre vittime, Camilla, Nicolò, Elia e Samuele, morti nello schianto e i cui funerali si erano svolti venerdì scorso. Presenti anche i genitori di Anna e Camilla, le due ragazze che si sono salvate con tutti gli amici di Borgata Chiotti, il luogo dove la comitiva di ragazzi si riuniva ogni sera. Proprio da Chiotti il Land Rover Defender era partito in direzione dei rifugi a quota 1800 metri per ammirare il cielo stellato. La tragedia sulla strada del ritorno quando per motivi ancora da accertare il fuoristrada, sul quale viaggiavano nove ragazzi (il mezzo era omologato per sei persone) è precipitato in un canalone schiantandosi quasi 200 metri più a valle.
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La comunità di Castelmagno ha reagito alla tragedia con grande compostezza e solidarietà. Tutte le vittime erano amiche, le loro famiglie si conoscono da anni e vivono nella vallata o la frequentano da sempre. Marco Appendino era considerato il leader della comitiva.
Toccanti le parole pronunciate durante il funerale, che si è svolto nella parrocchia di “Appo” – così come era soprannominato da tutti gli amici il 24enne – da alcuni dei ragazzi che si sono alternati al microfono per un ultimo ricordo: “Sei stato il nostro fratello maggiore, il nostro punto di riferimento. Ogni estate Chiotti diventava il nostro luogo speciale per riunire la nostra famiglia e tu aprivi con generosità sconfinata la tua grande casa a tutti noi. Tutto era semplice, il tempo trascorreva felice tra le passeggiate per i monti, gli spaghetti di mezzanotte, le crepes, le discussioni sul calcio, i film guardati sul divano tutti stretti, le risate e la musica alla luce del falò e le notti a cercare le stelle cadenti. Ora siete voi i ragazzi le nostre stelle e veglierete su di noi”.
A Savigliano è stato indetto il lutto cittadino, tutte le celebrazioni – già in tono minore a causa della pandemia – sono state annullate.
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