Quello delle nuove norme su motori e power unit che la FIA ha deciso di introdurre in Formula 1, è uno dei grandi argomenti di discussione del momento.
Molte le scuderie che non sono assolutamente d’accordo, altre quelle che chiedono un’interpretazione più elastica.
In realtà su tratta di un vero e proprio giro di vite che riguarda l’uso delle mappe durante qualifiche e Gran Premi. La prima ad alzare il tono della protesta era stata la Mercedes, leader assoluta del Mondiale. Ma anche diverse scuderie che vedono in alcune di queste norme un modo per arginare la supremazia della scuderia tedesca non sono del tutto in linea con quanto stabilito dalla FIA.
L’attesa a questo punto è per il testo definitivo dei provvedimenti che saranno comunicati alle scuderie entro la fine del mese, prima del Gran Premio del Belgio in programma a Spa. Forse fin dalla prossima settimana. Qualcosa la FIA ha già anticipato: si tratta di impedire ai team di utilizzare mappature speciali per la qualificazione durante le prove del sabato pomeriggio destinate a disegnare la griglia di partenza. Mappature che sarebbero destinate a sparire anche nei gran premi.
La FIA ha deciso che ormai la libertà delle scuderie di programmare il set up delle proprie power unit è troppo ampio, svantaggia le squadre più deboli e quindi deve essere ridimensionato. Il tutto diventa ancora più eclatante se le mappe quando sono delinare le mappe infrangendo l’articolo 27.1 del regolamento sportivo che sottolinea che “i piloti devono guidare l’auto da soli e senza alcun aiuto esterno”.
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Michael Masi, direttore di corsa della FIA è convinto che la norma farà molto bene alla competizione e alle scuderie: “La commissione tecnica ha fatto un lavoro straordinario in questo senso consultandosi anche con i quattro produttori delle power unit per avere il loro punto di vista. Siamo convinti che sia la scelta migliore e che questa direttiva andrà incontro alle esigenze di tutti rendendo le competizioni più spettacolari e più equilibrate”.
Mercedes, la voce più critica tra le scuderie, si è riservata di dare una propria posizione ufficiale solo dopo che avrà letto il provvedimento. Che però è stato già duramente attaccato dal team principal dei tedeschi, Toto Wolff: “Vogliono semplicemente ridimensionarci, si tratta di un gioco politico per toglierci la supremazia che ci siamo conquistati in anni di investimenti e di ricerche. Il gioco politico che si sta facendo in questo senso è uno dei disegni peggiori della Formula 1 di questi ultimi anni”.
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