KTM sarà in grado di aprire e sviluppare i suoi motori MotoGP nel caso in cui perda le sue concessioni basate sui risultati alla fine della stagione 2020.
La squadra austriaca è infatti fuori dal gruppo garantito che viene offerto alle cosiddette quattro major, (Honda, Yamaha, Ducati, Suzuki) e il numero delle concessioni dipende dai risultati di questa stagione a scarto ridotto per via della pandemia.
La KTM e il sistema delle concessioni
Il sistema delle concessioni consente ai nuovi produttori e a quelli che devono ancora ottenere risultati importanti di sviluppare i loro motori per tutta la stagione, mentre i produttori non in concessione (Honda, Yamaha, Ducati, Suzuki) hanno le loro unità omologate e sigillate dall’inizio alla fine della stagione.
La questione è oggetto di discussione proprio in questi giorni con la Yamaha che ha chiesto di potere aprire i motori già punzonati a causa di un set di valvole difettose. Ma tutte le altre scuderie si sono ovviamente dichiarate contrarie e sulla questione dovrà adesso esprimersi la MSA, la commissione degli sport motoristici.
Per la KTM la questione è diversa. La casa, come Aprilia, ha sette motori a disposizione per i quattordici eventi inseriti in calendario. I successi della scuderia, con i piazzamenti di Pol Espargaro e soprattutto la vittoria di Brad Binder a Brno, hanno portato il team a due soli punti dal perdere i propri vantaggi. Basterebbe un solo secondo posto alla KTM per perdere le concessioni e tutte i relativi privilegi per il prossimo anno.
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Un motore da sviluppare
Ma a quanto pare alla KTM è stato concesso il permesso dall’Associazione dei costruttori di sbloccare e sviluppare i suoi motori prima che questi venissero nuovamente punzonati in vista della prima gara del 2021. La decisione è già ufficiale ma sarà ratificata nella prossima riunione della Commissione Grand Prix.
KTM è attualmente terza nel campionato costruttori dopo che Brad Binder è arrivato quarto nel Gran Premio d’Austria lo scorso fine settimana, ed è a 24 punti dalla Yamaha leader.
La Yamaha ha dovuto ritirare un motore a testa dall’assegnazione di Valentino Rossi e Franco Morbidelli a seguito di guasti meccanici nelle due gare di Jerez, mentre anche Maverick Vinales ha fatto rimuovere un’unità.
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