Si chiama DUI, Driving Under Influence ed è la norma di gran lunga più trasgredita negli Stati Uniti dove le leggi per punire chi guida sotto l’effetto di droga o alcol sono severissime e ben più storiche di quelle create nel nostro paese.
Se qui da noi ancora si parla del concetto di omicidio stradale come di un progresso concreto nella persecuzione di chi viola le leggi della strada, il DUI è qualcosa di estremamente concreto che esiste da anni e che non fa sconti a nessuno.
La legge americana parla chiaro. Chiunque venga fermato alla guida con il sospetto di non essere completamente padrone di sé finisce in cella. Non ci sono eccezioni e non ci sono seconde opportunità. Non è necessario avere infranto il codice della strada o avere provocato qualche incidente, grave o meno. Qualsiasi pattuglia, locale o di stato, ha la facoltà di fermare qualsiasi conducente di auto, moto, furgone o camion la cui guida possa destare sospetti. Una sbandata. Una frenata tardiva. Per fare capire quanto l’Italia si mossa in ritardo basta pensare che la prima legge promossa in questo senso fu adottata dalla California già nel 1910. Chi veniva sorpreso a guidare ubriaco scontava tre giorni in carcere e pagava fino a 1000 dollari di multa.
A poco a poco tutti gli stati della federazione si sono uniformati e pur cambiando in alcuni dettagli la legge di fatto è diventata Federale. Da ogni Stato possono cambiare le sanzioni o la quantità di sostanza tossica contenuta nel sangue considerata illecita. Ma il principio è uguale per tutti. La prassi è la stessa: l’auto viene fermata, al controllo dei documenti gli agenti chiedono se il conducente ha assunto qualcosa. E se la risposta non è convincente l’auto viene posta sotto sequestro e perquisita mentre il soggetto fermato se non diventa collaborativo viene trasferito alla county jail.
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Negli Stati Uniti l’elenco delle sostanze proibite che riguardano la DUI sono decine: non solo alcol e droghe, leggere, pesanti o sintetiche. Ma anche i farmaci. Soprattutto quelli a base di bromuro e di oppiacei. Da poche settimana anche in Italia gli ansiolitici sono considerati alla stregua di ‘sostanze stupefacenti’ perché chi viene sorpreso a guidare sotto l’effetto di psicofarmaci o di forti ansiolitici viene fermato e perseguito. Negli USA è così da anni. Anche perché l’elenco di farmaci che sono disponibili sul mercato con l’assenso di qualche medico compiacente o anche sottobanco, sono moltissimi. Persino lo sciroppo per la tosse è considerato sostanza illecita in quanto sedativo.
I limiti per l’alcol sono molto più rigidi rispetto a quelli italiani. Ma i controlli riguardano anche il cosiddetto mix-up, ovvero la combinazione di sostanze diverse. Se bere una birra non diventa pregiudicante per il tasso alcolemico abbinarla a un ansiolitico o un antidepressivo insieme può diventare rischiosissimo. Si rischia la galera anche se il farmaco risulta necessario e regolarmente prescritto. Se si è in terapia non si guida.
Vietate anche le cosiddette bevande toniche o energetiche. Ogni anno le vittime della strada negli Stati Uniti sono più di 10mila: ma dall’introduzione delle norme del DUI si sono ridotte del 50% in ventisei anni, tra il 1991 e il 2017. Ogni anno vengono fermate arrestate e sottoposte a verifica per DUI oltre sei milioni di automobilisti americani: tre su quattro vengono condannati. Dal 2010 a oggi gli episodi sotto inchiesta sono stati più di 120 milioni. La media dei decessi stradali provocati da infrazioni dal DUI protocol è 30 al giorno, uno ogni 50 minuti.
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