Emerge ora un retroscena sulla causa che avrebbe portato alla separazione tra Andrea Dovizioso e la Ducati: determinante è stato il mancato accordo sull’ingaggio offerto dal team.
È ormai ufficiale la separazione tra Andrea Dovizioso e la Ducati, che concluderanno il loro rapporto dopo ben otto anni, nonostante i tre titoli di vice campione del mondo conquistati dal pilota, che non ha potuto far niente di fronte alla leadership di Marc Marquez. La vittoria ottenuta dal “Dovi” in Austria, a poche ore dall’annuncio, ha reso per molti la situazione ancora più amara, soprattutto perché stiamo vivendo una situazione che potrebbe scatenare importanti colpi di scena, complice l’assenza di Marc Marquez.
Il primo a comunicare la decisione è stato il manager del pilota, Simone Battistella, sottolineando come la scelta sia stata presa dal diretto interessato, che non poteva accettare il tergiversare da parte della scuderia. Un segnale interpretato come una mancanza di fiducia nei suoi confronti. Di ingaggio non se ne sarebbe parlato nei colloqui avvenuti tra le parti, ma la situazione sembra essere ben diversa.
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Divorzio Dovizioso-Ducati: i motivi dell’addio
Come rivela Corsedimoto.com, un ruolo rilevante nella decisione finale sembra essere stato svolto dalle richieste economiche avanzate dal pilota, ritenute troppo pesanti per la scuderia. Una mossa comunque inevitabile, dove le conseguenze legate all’emergenza sanitaria si fanno sentire un po’ in tutti gli ambiti. Puntare su Jack Miller, che ha uno stipendio che sfiora il milione di euro ma ritenuto sufficiente per un giovane, sembra spiegare appieno questa prospettiva.
Il forlivese, invece, non pretendeva cifre stratosferiche, ma puntava ad almeno 3-4 milioni a stagione. La strategia del team sembra essere chiara anche dall’approccio messo in atto con uno dei possibili candidati alla sua sostituzione, Jorge Lorenzo. Pur trattandosi di un pilota di esperienza e più volte campione del mondo in passato, a lui sarebbero stati offerti solo 800.000 Euro.
La vittoria in Austria ha certamente ridato fiducia ad Andrea, ma anche in caso di conquista del titolo difficilmente ci sarà un dietrofront. Ora non resta quindi che guardarsi attorno, anche se le alternative all’orizzonte non sembrano poi essere molte. KTM e Aprilia sembrano essere le piste più probabili, anche se le mosse della casa di Noale dipendono dalla sentenza in arrivo a carico di Andrea Iannone.
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