In pagella nel MotoGP d’Austria spicca la splendida prova di un Andrea Dovizioso rabbioso ma attento ma c’è spazio per errori gravi e in qualche caso imperdonabili, come quello di Zarco.
Andrea Dovizioso – Ci sono sceneggiatori che pagherebbero oro per idee come questa, la rivincita del pilota che porta al traguardo una moto in difficoltà proprio nel weekend in cui annuncia il divorzio dalla sua scuderia. “Voglio solo vincere” aveva detto Dovizioso spiegando il perché della separazione dalla Ducati e paradossalmente va a vincere. Una gara splendida e difficilissima per il pilota italiano considerando le 2:00 partenze, l’incidente e la pressione alle sue spalle ma anche sulle sue spalle in un momento del genere. Voto 8, Terminator
Jack Miller – Dimostra pienamente la tesi che a Spielberg la Ducati si trova a suo agio ma siccome sulla moto vincente c’è Dovizioso e non lui, Miller – commettendo qualche pasticcio – si deve accontentare di un podio peraltro assolutamente giusto. Voto 6.5, comunque brillante.
Joan Mir – Il pilota della Suzuki dimostra di essere una delle più belle realtà di questa stagione strana iniziata in ritardo e senza alcuni dei suoi protagonisti più attesi, come Marc Marquez. Mir resta ancorato alle Ducati che su gran parte del circuito sembra avere più potenza della Suzuki e mette sotto pressione Miller fino all’errore fatale che gli consente di infilarsi e conquistare un brillante secondo posto. Voto 7, crescente.
Valentino Rossi – Se non ci fosse lui alla Yamaha avrebbero anche potuto prendersi una vacanza e farsi una grigliata. È l’unico a dimostrarsi competitivo in un quadro complessivamente sconfortante sia per quanto riguarda la casa ufficiale che il Team Petronas. Peccato che debba sempre partire dalla coda la rimonta, stavolta, lo vede arrivare dal dodicesimo al quinto posto e a pochissimi decimi dal podio. Voto 7, Highlander.
Johann Zarco – C’è una bella differenza tra il coraggio e l’incoscienza tra la determinazione e la sfacciataggine. Zarco sembra avere abbondantemente varcato il confine di questo sottile distinguo con un comportamento ancora una volta irresponsabile. Pretende di passare da dove non si può passare appunto le conseguenze del suo atteggiamento potevano essere tragiche e non possono passare inosservate. Voto 3, teppista.
Brad Binder – Chiude con una sufficienza piena un Gran Premio non facile per lui punto perché arrivava dopo una settimana di grande evidenza per via della splendida vittoria di Brno su un circuito dove la sua scuderia e il suo sponsor puntano moltissimo. Reduce da prove davvero opache Binder Salva un Discreto quarto posto resistendo davanti a un Valentino Rossi che lo mette in grande difficoltà. Voto 6, stiracchiato.
Pol Espargaro – Rovina la gara propria e quella di Michelle Oliveira con un incidente provocato in modo ingenuo, un po da profano. Va lungo, pretende di rialzarsi ma nel frattempo taglia la traiettoria del tutto corretta di chi stava dietro. Non c’è l’aggravante che si vede in quanto provocato da Zarco. Ma non è la prima volta che col Espargaro si complica la vita. E stavolta provoca un gran mal di testa a tutta la KTM, pure quella privata. Voto 5, svagato.
Fabio Quartararo – Il leader del Motomondiale chiude con un piazzamento molto anonimo e virgola nonostante questo, Riesce a mantenere con una certa autorevolezza la prima posizione in classifica generale dove adesso il suo diretto avversario più vicino è proprio Dovizioso. Ma la prova sua e della moto, per la seconda volta, è sostanzialmente mediocre. Voto 5, in flessione.
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