Formula 1

F1, GP Spagna: guida al Montmelò. Storia, layout, curiosità del circuito

Il Montmelò, circuito che tradizionalmente ospita i test invernali, riapre le porte alla F1 per il GP Spagna. Layout, curiosità, la questione delle gomme

F1, GP Spagna: guida al Montmelò. Storia, layout, curiosità del circuito

Il Montmelò è uno dei circuiti più familiari ai piloti di Formula 1. E’ infatti uno dei tracciati che tradizionalmente ospita i test alla vigilia della nuova stagione. Costruito nella zona industriale fuori da Barcellona nel 1991, rientrava nella massiccia serie di investimenti che hanno cambiato completamente lo scenario della città prima delle Olimpiadi del 1992. In quell’edizione, peraltro, la cronometro di ciclismo a squadre partiva e arrivava proprio qui. La pista, 4.655 chilometri, prevede 16 curve, nove a destra e sette a sinistra.

Montmelò, un giro di pista

Già impegnativa la prima a cui si arriva dopo il lungo rettilineo d’arrivo, che inaugura una doppia curva a media velocità. Sbagliare la traiettoria d’uscita, o non avere abbastanza trazione dopo curva 2, può diventare un handicap pesante alla 3, la curva Renault fatale a Mika Hakkinen all’ultimo giro nel 2001. E’ infatti una lunga curva a destra che si percorre in pieno, e una velocità più bassa in entrata può far perdere decimi preziosi in qualifica e posizioni in gara.

Più guidato il secondo settore, in cui si concentrano buona parte delle otto frenate del percorso: 2 considerate impegnative, tre di media difficoltà e tre leggere, secondo la stima degli ingegneri Brembo.

La curva 4 (Repsol), che coincide con il punto più alto del tracciato, ricorda un po’ la Parabolica di Monza. Da qui si scende verso la 5 (Seat) a sinistra e la 6, che si percorre in accelerazione e immette in un punto chiave, la combinazione sinistra-destra della Wurth e della Campsa. A metà del rettilineo che porta verso curva 10 si può aprire l’ala mobile.

Per questo, sempre secondo Brembo, la frenata successiva è la più dura del circuito. I piloti raggiungono i 328 km/h di velocità e azionano i freni per 3,04 secondi. In 136 metri scendono a 79 km/h. Il carico sul pedale del freno è di 201 kg e la decelerazione di 5,4 g. ​

Nell’ultima parte del tracciato prevalgono le curve lente, come la chicane di curva 11-12. Si passa poi alla 13, una piega veloce a destra, e alla sinistra-destra da cui si determina la velocità all’ingresso del rettilineo dei box. Da qui si accelera fino all’arrivo, con l’unico intermezzo dell’ultima, facile, curva a destra.

Il Montmelò, che ospita il GP Spagna, è uno di quei circuiti che gli ingegneri attendono, perché per andare bene serve tutto: alto carico nelle curve lente, buona trazione in uscita per non perdere terreno nel secondo settore, velocità massima sui lunghi rettilinei. Con due tratti su cui usare il DRS, il rettilineo di partenza/arrivo e quello tra le curve 9 e 10, i punti in cui tentare il sorpasso non abbondano.

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Motore, freni, gomme: le chiavi del GP Spagna

Il Montmelò non è una pista su cui serve una particolare attenzione al risparmio di carburante, considerato che per concluderlo bastano circa 94 kg di benzina a fronte di un limite massimo di 110. Mediamente sollecitata la trasmissione, con 44 cambi di marcia per giro da ripetere per 66 tornate in gara.

Anche il motore, che viaggia in pieno per il 53% del tempo sul giro singolo, non sarà eccessivamente affaticato anche se le temperature alte giocheranno un ruolo non secondario nella definizione delle strategie.

Dal punto di vista dei freni, i tecnici Brembo assegnano al Circuit de Barcelona-Catalunya un livello di difficoltà 3 per quanto riguarda i freni, su una scala da 1 a 5. Il fornitore dei dischi mette a disposizione delle squadre una serie di soluzioni all’anteriore con un numero di fori variabile da 800 a 1480 per garantire il raffreddamento. Preoccupano le temperature, visto che i piloti utilizzano i freni in metà delle 16 curve, ovvero per meno di 15 secondi in ogni giro.

Pirelli ha deciso di portare le tre mescole più dure della gamma, C1, C2 e C3, come l’anno scorso, con 40 gradi a metà maggio. Rispetto ai test di inizio stagione, ha spiegato Mario Isola, le monoposto sono più evolute e le condizioni meteo saranno molto diverse. Aumenterà, spiega,”il degrado termico su un tracciato impegnativo per i pneumatici, quindi sarà particolarmente cruciale la gestione delle gomme e controllarne il surriscaldamento che può influire sulla trazione”.

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F1, GP Spagna: numeri e curiosità del Montmelò

Michael Schumacher è il più vincente sul circuito catalano: 6 successi, 7 pole, 12 podi. Lewis Hamilton, a quota 4 vittorie, può ulteriormente avvicinarlo. Tre volte ha vinto Mika Hakkinen, due Nigel Mansell, Kimi Raikkonen e Fernando Alonso.

Sono gli unici ad aver conquistato più di un successo. Alonso ha anche il record per la vittoria conquistata dalla più bassa posizione in griglia al Montmelò, quinto sulla F138 nel 2013. Otto i successi Ferrari, la scuderia più vincente su questo tracciato, davanti a Williams (6) e Mercedes (5).

Michael Schumacher ha anche il primato di pole position al Montmelò, 7, davanti a Hamilton (4). Due le pole per Hakkinen, Raikkonen, Mark Webber e Nico Rosberg. Per quanto riguarda i team, Mercedes potrebbe superare la Ferrari e diventare la scuderia con più pole sul circuito catalano. I due team sono appaiati con 7 partenze al palo, davanti alle 5 della Williams e alle 4 della McLaren.

La Ferrari vanta 25 piazzamenti sul podio, undici in più dei 14 della McLaren e 15 in più della Williams a 10. Red Bull e Mercedes potrebbero diventare la quarta e quinta scuderia in doppia cifra in questa classifica. Decisivi per la Ferrari i 12 punti di Schumi che guida la classifica dei 30 piloti arrivati almeno una volta in top-3 qui, che comprende anche Giancarlo Fisichella, Riccardo Patrese, Jarno Trulli (unici italiani) e Pastor Maldonado. Dietro Schumacher, spiccano gli otto podi di Hamilton, i 7 di Alonso, i 5 di Raikkonen e Vettel.

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Alessandro Mastroluca

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