Sentenza Racing Point, Wolff contro la Ferrari: l’accusa del team principal Mercedes fa discutere. In ballo un discorso di equilibri politici nella gestione della Formula 1
La sentenza sulla Racing Point continua a far discutere nel mondo della Formula 1. La copia dei cestelli dei freni anteriori Mercedes da parte della scuderia di Lawrence Stroll è stata certificata dalla FIA, che ha inflitto 15 punti di penalità al team anglo-canadese nel mondiale costruttori, oltre ad una multa da 400mila euro. Un trattamento “soft” che non è andato giù a molti esponenti del paddock, in primis alla Ferrari. Mattia Binotto, a margine del secondo appuntamento a Silverstone, ha dichiarato che come a scuola “c’è qualcuno che copia e qualcuno che passa i compiti”, tirando pesantemente in ballo anche le responsabilità della scuderia di Brackley.
La cosa non è andata giù a Toto Wolff, plenipotenziario della Mercedes e aspirante leader della Federazione. In ballo c’è qualcosa di più di semplici sanzioni sportive, c’è la definizione del prossimo “Patto della Concordia”, per stabilire i rapporti di forza del futuro. Un discorso politico assai delicato che coinvolge in particolar modo la Ferrari e le “Frecce d’Argento”. Un Italia-Germania per mettere le mani sui privilegi economici e non del futuro di questo sport.
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Toto Wolff si è detto privo di preoccupazioni per quanto riguarda le presunte responsabilità Mercedes in questa storia e ha invitato gli altri a fare tutti i ricorsi che vogliono se lo ritengono opportuno.
“Non abbiamo fatto nulla di sbagliato”, ha detto il team principal al termine del GP del 70° Anniversario. “Credo fermamente che anche la Racing Point non abbia fatto nulla di male.
“Anche qualora ci si volesse rivolgere alla Corte d’Appello Internazionale, i nostri avvocati avrebbero solide basi su cui basare la nostra difesa.
“Parlo con Ola (Kallenius, presidente della Mercedes, ndr) ogni singolo giorno. Ovviamente la nostra reputazione è molto importante, ma è intatta.
“Se qualcuno pensa che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato, dovrebbe protestare e siamo felici di andare in tribunale”.
I rivali della Mercedes, su tutti la Ferrari, hanno sollevato sospetti dopo che la squadra campione del mondo in carica ha continuato a fornire alla Racing Point dati e componenti chiave nel gennaio di quest’anno.
Disegni dettagliati che vanno al di là dei semplici condotti dei freni anteriori e che hanno reso la scuderia di Stroll una copia esatta della W10 del 2019. A quanto pare questa polemica è destinata a trascinarsi ancora per un po’ e potrebbe diventare un braccio di ferro ben più pesante anche in vista dell’imminente futuro.
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