Un dirigente che ha lavorato a lungo con il tedesco alla Ferrari ha elogiato Max Verstappen. “Mi ricorda Schumacher” ha dichiarato
“Max Verstappen mi ricorda Schumacher”. Un paragone importante, un marchio di qualità che comporta responsabilità sulle spalle dell’olandese che ha festeggiato nel GP 70° Anniversario, il secondo consecutivo a Silverstone, il suo nono successo in Formula 1. Ancor di più se la lode arriva da chi Schumacher l’ha conosciuto bene e oggi può indirizzare lo sviluppo futuro dell’intero circus.
Il paragone infatti arriva da Ross Brawn, direttore generale e responsabile sportivo del progetto F1, che ha ricoperto diversi ruoli alla Ferrari negli anni migliori del tedesco.
“Il limite della macchina non è il limite di Max Verstappen” ha scritto nella sua rubrica sul sito ufficiale della F1. “Riesce a sentire le sottigliezze nella vettura e risponde perfettamente. Mi ricordo dei suoi primi anni in Formula 1. La sua velocità non è mai stata in discussione, ma è molto maturato. Oggi è un pilota eccezionale” scrive Brawn che individua delle affinità con Schumacher anche nel modo di comunicare via radio.
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“Mi è molto piaciuto, mi ha fatto divertire quando gli hanno chiesto di amministrare le gomme e lui ha risposto: Non guido come mia nonna” ha scritto Brawn. Una risposta che denota grande fiducia ma anche un rapporto molto forte con il team, già peraltro dimostrato in quei venti minuti da primato in cui gli hanno rimesso in sesto la macchina dopo l’uscita di pista nel giro di installazione in griglia in Ungheria.
Con Verstappen e Leclerc, protagonista di un’altra gara brillante, “la Formula 1 ha un grande futuro” conclude Brawn, che ha elogiato anche la risposta di Alex Albon alle critiche di queste settimane e il talento di George Russell.
Brawn ha anche ammesso che Hulkenberg meriterebbe un volante in Formula 1. Il tedesco, sostituto di Perez colpito dal Covid-19 in Racing Point, “era la seconda scelta se Hamilton non avesse accettato l’offerta della Mercedes” ha confessato.
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