Formula E, due casi di COVID-19: tribune sempre più chiuse?

La positività di Sergio Perez al COVID-19 e stata la peggior notizia possibile per tutto il movimento della Formula 1.

Formula E
Anche in Formula E spiccano ovunque gli inviti alla ‘distanza sociale’ (Getty Images)

Un caso quasi imbarazzante per il management del campionato automobilistico più importante del mondo che si era dichiarato certo di poter ottenere la pandemia fuori dai propri circuiti.

Il caso COVID-19 di Sergio Perez desta ancora scalpore

Non sono bastati 15.000 test e un investimento molto massiccio in termini di analisi, comunicazione e prevenzione per evitare che il coronavirus diventasse una notizia concreta nel calendario dei gran premi. E la cosa purtroppo più grave è che il protagonista è stato un pilota, dando quindi a questa vicenda il massimo risalto possibile.

Non è passata inosservata la notizia di altre due positività anche nel paddock della Formula E a Berlino: anche il campionato delle monoposto elettriche segue dei protocolli rigorosissimi molto vicini a quelli della Formula 1. Susie Wolff, una delle portavoce del campionato ha confessato che c’è ovviamente un momento di preoccupazione e di riflessione nel management dell’evento: “…ma la verità – dice la Wolff – è che tutti qui a cominciare dalle scuderie sono interessati non solo alla sicurezza e alla salute di tutti ma soprattutto a un ritorno alle corse graduale e globale, anche per i fan”.

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Spettatori in Germania: la DTM si offre come banco di prova

Nel frattempo tutte le competizioni automobilistiche sono state assolutamente e completamente chiuse a tutti i fan e tifosi. Anche l’ultimo, disperato tentativo da parte degli organizzatori della Indy 500, è andato fallito. Una delle corse più classiche del mondo andrà per la prima volta in scena senza nemmeno uno spettatore pagante sulle tribune. Un fatto che gli organizzatori hanno definito come una sconfitta non solo per la Indy ma per tutto il movimento automobilistico. La realtà dei fatti, però, è che negli Stati Uniti, soprattutto negli stati del Sud e comunque anche in Indiana, la pandemia è ancora una realtà concreta e preoccupante.

Dopo i primi proclami da parte degli organizzatori del Gran Premio di Russia il promotore dell’evento che si terrà a Sochi, Alexey Titov, ha fatto marcia indietro prendendo tempo e chiedendo pazienza: “Da parte nostra c’è la massima volontà di poter ospitare quante più persone possibili sulle nostre tribune ma, per il momento, posso solo chiedere pazienza a tutti i fan. Prima di fare promesse concrete dobbiamo essere in grado di valutare tutte le opzioni e di avere tutti i permessi necessari” ha dichiarato Titov. Ma già si sa che la FIA e Liberty Media hanno consentito l’organizzazione del Gran Premio di Russia a condizione che non ci sia pubblico. E quindi anche questo evento sarà off limits per tutti gli spettatori.

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La preparazione della partenza del Gran Premio di Berlino di Formula E (Getty Images)

Il DTM prova a riaprire le tribune

Diversa invece la situazione per quanto riguarda il campionato Gran Turismo tedesco, il DTM. Il responsabile del progetto, l’ex pilota Ferrari Gerhard Berger, si dice ottimista: “Sicuramente cominceremo con due prove a porte chiuse a Spa e al Lausitzring. La nostra speranza è quella di poter avere un numero limitato di fan sulle tribune già a settembre rispettando quelle che sono le regole della distanza sociale e dunque con uno spettatore ogni 2 metri quadrati”.

Il tentativo del DTM, sotto questo aspetto, è significativo perché si terrà al Nurburgring. L’obiettivo è avere almeno 5mila persone sugli spalti nelle due settimane dell’evento gran turismo. Questo potrebbe portare a un’apertura di carattere simile in vista della tappa tedesca sullo stesso circuito di Formula 1 per l’appuntamento in programma a ottobre.

Cauto ottimismo ma senza dati concreti, e sicuramente la positività di Perez e i due casi in Formula E, per il momento non giocano a favore degli organizzatori.

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