Ferrari, calo dei ricavi e conti in ‘rosso’: colpa della pandemia. Le consegne durante il periodo di lockdown sono state interrotte questo ha influito negativamente sulle finanze della casa di Maranello
Non solo i grattacapi legati alla gestione sportiva, con la SF1000 di Formula 1 che stenta a decollare in questa prima parte di stagione, ora ci si mettono anche i ricavi delle vetture stradali. Che non sia un periodo facile per tutto l’automotive non è una novità, e anche per la Ferrari i problemi della pandemia di Covid-19 si fanno sentire. Utilizzando una perifrasi non troppo simpatica si potrebbe dire che i conti sono ‘in rosso’. I ricavi negli ultimi mesi sono calati sensibilmente facendo registrare un -42% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In totale le vendite hanno fruttato in questo 2020 571 milioni di euro. Le consegne delle vetture sono quasi dimezzate rispetto al secondo trimestre, passando da 2.671 a 1.389.
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Ferrari, calo dei ricavi e conti in ‘rosso’: la pandemia ha pesato anche a Maranello
Secondo i dati forniti dai vertici Ferrari, al termine della riunione per l’approvazione del bilancio trimestrale, gli effetti del coronavirus si stanno avvertendo paradossalmente più nell’ultimissimo periodo che prima. Una ripresa che stenta a decollare in Italia, ma anche nel resto del mondo. Per le misure anti Covid-19, la fabbrica di Maranello e i fornitori si sono dovuti obbligatoriamente fermare, portando ad un forte calo della produzione. Ad esempio la SF90 Stradale, modello di punta nelle vendite di questo periodo ha subito un rallentamento nei piani aziendali di vendita che hanno creato un forte impatto negativo sui conti. Nel primo semestre le macchine consegnate sono state 4.127, contro le 5.281 dello scorso anno. Un calo si ma con uno zoccolo duro che si mantiene su ottimi standard, portando i vertici dirigenziali ad essere ottimisti per il futuro. Da Maranello fanno sapere in una nota: “La ridefinizione dei piani di produzione prevede un recupero di circa 500 vetture delle quasi 2.000 unità perse durante la sospensione produttiva”.
Nonostante tutto quindi il 2020 si dovrebbe chiudere con un ricavo globale di circa 3,4 miliardi di euro, in calo di 400 milioni rispetto al 2019. Un rimbalzo positivo che invece dovrebbe arrivare nella seconda parte del 2021, per bilanciare quest’anno nefasto.
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