Vettel e il GP di Silverstone da dimenticare: non è solo sfortuna, Seb

Si conclude un altro weekend da dimenticare per Sebastian Vettel. Dodicesimo posto al termine di un fine settimana semplicemente disastroso nel corso del quale il tedesco della Ferrari non è mai riuscito a lasciare un segnale positivo.

Vettel
Sebastian Vettel solo dieci punti in classifica generale dopo tre gran premi (Getty Images)

Per tutta la giornata di venerdì Vettel è rimasto inchiodato ai box. Prima sessione di prove libere praticamente cancellata da un problema alla turbina. Seconda sessione rallentata da un bizzarro incidente all’interno del cockpit che ha costretto i meccanici a lavorare per diverso tempo consentendo i pochi giri.

Vettel non spinge, la macchina non va

I pochi giri del sabato mattina sono semplicemente serviti a dare qualche elemento per realizzare la mappatura del passo gara che si è poi riveato del tutto inadeguato. In qualifica il tedesco si è salvato per miracolo appena oltre la Q2 con un tempo tutt’altro che straordinario. Non si può certo dire che Vettel sia fortunato in questo periodo, non gliene va dritta una. Ha pagato duramente l’irruenza di Leclerc nel Gran Premio di Stiria ma per il resto ha fatto tutto, o meglio non ha fatto tutto, da solo. Che la macchina non sia competitiva è abbastanza evidente, non lo nasconde nessuno. Tanto meno Mattia Binotto e persino John Elkann che, per primo, si è affrettato a dire che si sta lavorando solo per il futuro. Ma il presente con queste premesse è un’agonia.

Si dice molto dell’educazione di Vettel, del suo stile, del fatto che ha saputo accettare la decisione della Ferrari di metterlo da parte preferendogli Sainz con signorilità. Ma forse – anche per questo – i tifosi si aspettano più rabbia da parte sua. Quello che viene evidenziato, invece, è quasi un senso di inadeguatezza latente che Vettel non fa nulla per nascondere e che lo rende tutt’altro che performante.

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Si può dare di più

Il decimo posto con cui mette in archivio il primo dei due eventi di Silverstone è molto deludente soprattutto se si considera che per come sono andate le cose nel finale, con una raffica di colpi di scena dei quali avrebbe anche potuto approfittare, bastava un po’ più di mordente in precedenza per strappare un risultato migliore. A forza di gestire la situazione Vettel si trova in mano poco o nulla: 10 punti in classifica generale, meno di Gasly.

Vettel, come al solito, dirà la solita frase concordata con l’ufficio stampa. Parlando di momento negativo, ma di determinazione immutata; di qualche risultato positivo sui quali comunque si deve lavorare a testa bassa. Come se la cosa servisse. In questo momento la Ferrari si aggrappa disperatamente a un Leclerc rabbioso, a volte anche troppo irruente e che commette errori di foga e distinto. Ma che se non altro dà un segnale di vita a una scuderia che ha commesso l’errore, fin dall’inizio, di dichiarare che questo sarebbe stato un anno difficile e che poteva andare come sarebbe andata. Non si è mai sentito un dirigente della Ferrari dire fin dall’inizio della stagione che i tifosi si sarebbero dovuti accontentare. E forse Vettel ne sta approfittando.

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