Formula 1

Racing Point, disastro a Silverstone: i motivi la crisi della “Mercedes” rosa

La Racing Point non è più così rosa. Forse ci avevano abituato troppo bene le Mercedes rosa, dalle quale avevano cominciato a pretendere di tutto e di più indipendentemente dalle polemiche legate a un progetto copia carbone rispetto alla Mercedes ufficiale dello scorso anno.

La Racing Point di Stroll, sorpresa in negativo del GP di Silverstone  (Getty Images)

La Racing Point aveva dimostrato nelle prime tre prove stagionali di essere una grandissima realtà, in grado di competere persino con Bottas e con Hamilton.

Racing Point e il bagno di umiltà

Silverstone rappresenta sotto questo aspetto un bel bagno di umiltà, una doccia fredda. Le cose sono andate malissimo fin dall’inizio con la notizia della positività al COVID-19 di Sergio Perez trapelata prima della conferenza stampa di venerdì e gestita come una bomba a mano innescata sia dalla scuderia che dall’ufficio stampa di Formula 1. Intendiamoci… È la notizia peggiore che ci si potesse aspettare. La Formula 1, durante tutta la preparazione del ritorno al campionato, non ha fatto altro che sbandierare che tutto sarebbe stato fatto nel modo più sicuro e che non c’erano rischi da temere se si fossero rispettati tutti i protocolli.

Purtroppo, dei 15mila test eseguiti dall’organizzazione del campionato sono risultati tre soli riscontri positivi. Ma uno era quello di un pilota. E tutti avrebbero voluto evitarlo. Stando ai si dice Sergio Perez avrebbe contratto la malattia tornando in Messico, dove si era recato per stare con la madre che era reduce da una brutta caduta e si trovava infortunata a casa. Il Messico, in questo periodo, purtroppo, è uno dei paesi più colpiti con il quale molti governi hanno scelto di chiudere il confine. Sergio Perez, evidentemente, ha avuto il benestare sia della scuderia che della FIA per poter tornare a casa e poi ripresentarsi dopo appena dieci giorni alle prove di Silverstone. Ma le cose sono andate male.

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La scelta di Hulkenberg

A quel punto la Racing Point ha sorpreso tutti e anziché scegliere la propria riserva ufficiale, un altro messicano, Gutierrez – che era già stato preallertato non appena si era sparsa la notizia della positività di Perez – ha puntato su Nico Hulkenberg. È stato evidenziato che Nico era in vacanza ad Ibiza e che in meno di 24 ore si era trasferito dalla spiaggia al paddock per salire sul simulatore e incontrare gli ingegneri. Le prime prove libere di Hulkenberg, per la verità, non erano state nemmeno così negative.

Ma sabato mattina un paio di comunicazioni radio avevano evidenziato il suo malessere legato soprattutto alla schiena e al collo per via della trazione G di Silverstone che è una delle più dirompenti di tutto il campionato. Hulkenberg ha sofferto in silenzio facendo quello che poteva e arrivando fino alla Q2 senza tuttavia riuscire a partire. Colpa di un problema alla power unit che ha lasciato ferma al box la sua Racing Point impedendogli di tornare come pilota attivo in Gran Premio dopo le ventuno gare dello scorso anno con la Renault. Magari per puntare a quel podio in carriera che ancora gli manca.

Lance Stroll manca all’appello

Occhi puntati dunque su Lance Stroll che nelle prime gare, pur leggermente al di sotto degli standard di Perez, è sempre sembrato molto aggressivo e ben performante. Invece la gara di Silverstone è stata di gran lunga la peggiore con una macchina mai completamente convincente e uno Stroll lontano dai primi

Si è detto e scritto molto delle Mercedes rosa, delle indagini che riguardano il possibile passaggio di progetti sottobanco dalla casa ufficiale al team privato. Ammesso e non concesso che tutto questo possa essere vero è bastato un fine settimana nero a ridimensionare la Mercedes rosa riportandola su un piano di normalità. La prima verifica è attesa la prossima settimana quando. Perez non sarà al via e la scuderia e la scuderia dovrà puntare definitivamente su Hulkenberg. Che nel frattempo dovrà accumulare ore e ore di simulatore per mettersi a pari.

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Stefano Benzi

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