F1 GP Silverstone. La FIA ha comunicato ai piloti i punti dove non potranno andare oltre i limiti della pista, pena la cancellazione del giro.
La FIA mantiene la linea dura sui “track limits”, ovvero sul rispetto dei limiti della pista. Il direttore di gara Michael Masi ha spiegato che, come già nelle due settimane in Austria e nel GP Ungheria, i commissari saranno molto attenti a verificare chi tenta di ottenere un vantaggio andando oltre il limite esterno in alcuni punti della pista. Si tratta di quei tratti in cui si può sfruttare di più l’accelerazione, si può magari frenare meno per sfruttare la parte non in ghiaia al di là del cordolo.
A Silverstone saranno due i punti sotto particolare osservazione, due curve iconiche dello storico tracciato inglese: la Copse (curva 9) e la Stowe (curva 15), che segnano il preludio e la conclusione della successione Maggotts, Becketts e Chapel, tra le più affascinanti di tutto il motorsport.
Chi dovesse superare i cordoli bianchi e neri in uscita vedrà il suo giro cancellato, in prova e in gara. Inoltre, molteplici violazione porteranno ad una ammonizione ufficiale.
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Ogni volta che una vettura supera quei cordoli, ha spiegato Masi, “i team verranno avvertiti attraverso il sistema ufficiale di messaggistica. Alla terza violazione complessiva, non terza nella singola curva, al pilota verrà mostrata la bandiera bianca e nera. Ogni ulteriore superamento del limite della pista, da quel momento, verrà immediatamente comunicato ai commissari“.
Masi ha sottolineato, come nelle precedenti settimane, che un pilota non vedrà il giro cancellato se i commissari giudicheranno che è stato spinto o costretto fuori pista per evitare un contatto o perché ha perso il controllo della vettura, ad esempio. Dunque, i casi saranno valutati individualmente.
Nelle prime gare, ha ammesso, “ho visto diversi giri cancellati ma meno di quelli che mi sarei aspettato”. Anche a Silverstone, poi, come al Red Bull Ring si correrà per due settimane di fila. E l’esperienza sul tracciato della Stiria dimostra che il primo evento può servire ai piloti e a chi deve giudicare per adattarsi. In Inghilterra, dove la Formula 1 festeggia i 70 anni dal primo Mondiale, potrebbe accadere lo stesso
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