La rivalità tra l’Isola di Wight e quella di Man si perde nella notte dei tempi. Due civiltà nate dallo stesso ceppo ma profondamente diverse per come si sono sviluppate.
Ognuna delle due è convinta di essere migliore dell’altra. Ognuna delle due, da sempre, gareggia con la rivale nell’organizzazione degli eventi migliori. Che si tratti di concerti, fiere di bestiame o manifestazioni sportive.
Una grande passione che le due isole hanno in comune è quella che riguarda la moto. In particolare per quanto riguarda il circuito Tourist Trophy il cui calendario britannico è il migliore del mondo. All’Isola di Man, da molti anni, è legata una delle gare più difficili e rischiose in senso assoluto. La Man TT rappresenta per gli appassionati della moto più estrema su percorsi urbani, un po’ quello che la Dakar incarna per tutti quelli che vivono con grande trasporto il fuoristrada. Un sogno, da poter vivere almeno una volta nella vita.
In realtà sul tracciato urbano dell’Isola di Man, fin da quando è nato l’evento motociclistico, e dunque nel 1907, si sono verificati incidenti drammatici che hanno causato 150 decessi e almeno un migliaio di feriti, molti dei quali gravissimi che hanno riportato lesioni definitive.
Lanciarsi a tutta velocità a oltre 300 km all’ora su piccole strade urbane tra marciapiedi, dossi, cunette a ridosso di curve cieche è qualcosa di assolutamente folle e solo i video on-board dei piloti più celebrati rendono minimamente l’idea di quelli che sono i rischi che ognuno di questi motociclisti decidono di correre solo nel nome della loro passione.
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Da oggi, tuttavia, gli appassionati avranno un elemento di interesse in più che è stato portato proprio dall’Isola di Wight il cui consiglio amministrativo, per non essere da meno della grande rivale Man, ha varato un percorso cittadino di circa 25 km intorno alla zona di Chale che già da quest’anno costituirà il percorso di un evento TT che vuole andare a rubare prestigio a quello dell’Isola di Man che da sempre ha supremazia della massima velocità sulle moto. Il percorso, spiega orgogliosamente il portavoce dell’organizzazione Diamond Race, consente di raggiungere le 200 miglia orarie, vale a dire i 321 km all’ora punto il circuito si appoggia in gran parte sul lungo rettilineo di Military Road che è stato testato proprio in questi giorni da James Hillier e Steve Plater che hanno raggiunto con le rispettive moto i 320 all’ora, candidandosi un ruolo di grandi protagonisti sul nuovo percorso.
Il circuito abbina curve tecniche, alcune molto veloci e ampie altre estremamente secche e rigidissime tra case e strutture urbane con grandi rettilinei per raggiungere la massima velocità.
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Wight ha lanciato la sfida proprio nell’anno della pandemia approfittando di qualche ritardo organizzativo della rivale Man: l’evento si terrà con una gara sperimentale quest’anno e dalla prossima stagione sarà inserito nel calendario della stagione British Superbike coinvolgendo diverse categorie di mezzi: Superbike, Supersport e Naked, oltre a Sidecar, Scooter e moto elettriche.
Wight rilancerà anche altri eventi che negli ultimi anni sono passati un po’ in secondo piano nel tentativo di a riportare la massima attenzione sul patrimonio culturale e paesaggistico dell’isola. Il Festival musicale dell’Isola di Wight, per esempio, è stato un luogo culto della musica hippy nel corso degli anni ’60 e, dall’anno prossimo, è previsto un nuovo appuntamento che dovrebbe rivaleggiare con i cartelloni rock inglesi che ogni anno movimentano non meno di un milione di appassionati.
Tra i testimonial che hanno testato il nuovo circuito autentici miti del Tourist Trophy come Gary Thompson, Steve Plater – due volte vincitore a Man. Ma anche l’ex campione britannico James Kaye, che è nato e vive a Wight. Così come un’autentica leggenda come Neil Tuxworth, ex manager del team Honda Racing, uno dei migliori piloti del mondo nella storia britannica.
Wight aveva la sua gara motociclistica che però scomparve per interesse dietro rivale Man che persiste invece da 113 anni: “Il Man TT è qualcosa di leggendario – dice Steve Plater, che l’ha vinto due volte – ma Wight offre un tracciato forse anche più estremo sotto l’aspetto della velocità. Ora dobbiamo lavorare sull’organizzazione e sulla sicurezza. Dal punto di vista paesaggistico l’evento non sarà secondo a nessuno”.
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