In un calendario di Formula 1 non ancora completamente definito e con due potenziali slot ancora disponibili, la Turchia si fa avanti con una candidatura molto forte per Istanbul.
É il governo turco stesso a garantire la copertura economica pur di avere di nuovo un evento di Formula 1 che manca sul Bosforo dal 2011.
L’ufficializzazione di una trattativa in essere con Fia e Liberty Media è stata presentata quest’oggi proprio durante una riunione al vertice del consiglio dei ministri turco nel corso della quale si è parlato anche del possibile ritorno nel paese delle gran premio di Formula 1. Una ulteriore indiscrezione che segue di pochi giorni la conferma di un terzo gran premio in Italia, quello di Imola oltre agli eventi già annunciati del Mugello e di Sochi in Russia. Ma di fatto, prima delle ultime tappe di dicembre, già certe ma non ancora ufficializzate, al calendario di Formula 1, mancano ancora due potenziali appuntamenti, entrambi a novembre. L’ipotesi era quella che il Cirquus, che ha rinunciato a tutti gli eventi nel Nord America, facesse tappa in Vietnam e in Malesia.
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La Turchia diventa un appuntamento interessante intanto perché è più economico da un punto di vista organizzativo. E poi perché l’evento sarebbe in grado di muovere diversi interessi industriali che nel paese sono molto forti e spingono da anni per un ritorno della Formula 1 a Istanbul. L’ultimo elemento fondamentale è il coinvolgimento diretto del governo del paese che sarebbe pronto a coprire tutte le spese pur di riavere i bolidi del campionato automobilistico più bello del mondo.
A commentare l’impegno del governo con una certa soddisfazione è Vural Ak, presidente del circuito di Istanbul Park che si trova a Tuzla, in una meravigliosa zona residenziale che negli ultimi anni si è sviluppata in modo esponenziale con un gran numero di attrattive, tra casinò, parchi di divertimento e alberghi. Il circuito, aperto nel 2005, ha ospitato soltanto sei tappe del campionato mondiale di Formula 1. Poi, per problemi di natura organizzativa, la collaborazione si è interrotta. Ma sono almeno quattro anni che la Turchia sta cercando di riportare la Formula 1 nel paese.
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Tre anni fa Vural Ak aveva coinvolto nelle trattative nientemeno che il presidente turco Erdogan in persona. Ma dopo tre riunioni il progetto abortì. Quest’anno la situazione è completamente diversa: il campionato di Formula 1 ha bisogno di almeno altri due gran premi e la Turchia sembra essere la soluzione più pratica e più immediata per garantirne almeno uno. Non solo, da un punto di vista economico il governo è pronto a garantire tutto il proprio appoggio.
“Siamo al centro della scena – conferma Vural Ak – in tutto il paese c’è un grandissimo desiderio di riavere il gran premio. Stiamo facendo tutto il possibile per offrire alla Fia e a Liberty Media le garanzie che richiedono. Il presidente ci ha dato carta bianca per fare l’impossibile e devo dire che le trattative sono a buon punto per avere di nuovo il gran premio turco fin da questa stagione del 2020”.
C’è tuttavia ancora un elemento di discussione: Istanbul Park, con i suoi proprietari, pretende vogliono che l’evento di questa stagione non sia soltanto un paracadute per il calendario di Formula 1 nella stagione del lockdown, e dunque una parentesi destinata ad esaurirsi. Gli organizzatori turchi chiedono un contratto pluriennale, perlomeno di tre anni, cosa sulla quale i gestori della Formula 1 sembrano aver preso tempo.
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Al momento il calendario di Formula 1 prevede tredici eventi l’ultimo dei quali, nel fine settimana del 1 novembre, a Imola. Sicura, ma non è ancora ufficializzata anche se data per scontata, è la doppia data finale in Medioriente sul circuito di Abu Dhabi che ospiterà l’ultima tappa del Mondiale. Tra Imola e Abu Dhabi c’è più di un mese per inserire almeno un altro gran premio. E la scelta è tra due trasferte ad alto costo e alto rischio in Vietnam e Malesia, oppure l’evento di Istanbul che, verosimilmente, vabbè essere inserito il 15 novembre…
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