Con la ripresa del campionato NBA torna anche la febbre degli appassionati per quello che è considerato il più grande campionato di basket del mondo.
Anche se il clima è dimesso, e il fatto che si giochi senza pubblico e in una situazione molto problematica per via del lockdown l’attesa è moltissima.
NBA, la goliardia regna da sempre
I draft hanno portato nelle varie franchigie atleti straordinari che sicuramente lasceranno sin da subito la loro impronta nella storia del campionato. Ma una delle cose più interessanti del campionato NBA, che fa parte anche delle tante bizzarrie di questo movimento, sono gli scherzi, alcuni dei quali feroci, perpetrati ai danni delle matricole.
La vittima prediletta, di solito, è proprio l’auto del cosiddetto freshman, così viene definita la matricola al suo primo anno da professionista. Parliamo di stelle di valore assoluto, campioni che si sono già messi in luce nel campionato college e che vantano già un ingaggio miliardario. Molti di questi ci tengono a ben figurare, a non essere da meno delle grandi stelle titolari esi presentano ai primi allenamenti con la macchina nuova, appena comprata. E ne succedono di tutti colori.
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Shaquille e la Smart
Diversi anni fa persino al gigantesco Shaquille O’Neal, personaggio che non si vorrebbe mai vedere arrabbiato, fecero sparire il mostruoso SUV che aveva parcheggiato proprio davanti al centro di allenamento degli Orlando Magics. Shaq non la prese benissimo: pensò che qualche banda gli avesse fatto uno sgarro e iniziò a chiamare qualsiasi amico potente, non tutti raccomandabili, avesse avuto a disposizione. Dopo un’ora gli arrivò l’auto sostitutiva: una Smart. Ovviamente era uno scherzo dei suoi compagni di squadra.
Shaquille non fece una piega e ci entrò pur di tornarsene a casa. Gli restituirono la macchina il giorno dopo con tante scuse ma ci vollero due settimane per vederlo di nuovo di buon umore.
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— Phoenix Suns (@Suns) February 9, 2016
Trae Young e l’auto piena di pop corn
Uno dei prank più bizzarri accadde lo scorso anno a Trae Young cui i genitori regalarono una meravigliosa Audi R8 che gli venne recapitata all’aeroporto, al suo arrivo, per il primo giorno di convocazione. I suoi compagni di squadra un giorno gliela fecero trovare piena di pop corn di cui era golosissimo.
La prima macchina di LeBron James, anche questa comprata da mamma, fu una Hummer H2 da 50mila dollari con video satellitare, tre tv da 12” e la connessione per il pc. Bisogna tenere presente che era il 2002. La cosa scatenò un’indagine perché LeBron era stato accusato di avere ricevuto il regalo dagli sponsor, cosa illegale per un giocatore all’epoca solo 18enne e non ancora professionista. Le accuse caddero di lì a qualche mese e LeBron festeggiò con una Ferrari F35 che, questa volta sì, gli venne regalata da uno sponsor.
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Leonard e il Tahoe, Booker e il polistirolo
Una delle storie più interessanti riguarda Kahwai Leonard che dopo avere firmato un contratto da quattro milioni di dollari con i San Antonio Spurs si presentò con un vecchio pick up Tahoe di proprietà della madre, bisognoso di cure meccaniche e di carrozzeria. Con la macchina a riparare iniziò a girare con una vecchia Chevy Shadow Malibu: un vero rottame. Persino la società si offrì di garantirgli un mezzo più dignitoso ma lui non ne volle sapere fino a quando il Tahoe non tornò perfetto. Continua a essere la sua prima macchina “il mio porta fortuna” dice lui.
Nel 2016 quando Darron Booker era una matricola, i veterani dei Phoenix Suns gli giocarono un tiro tremendo. Gli riempirono la sua auto, una Challenger nera cui era affezionatissimo, con migliaia di pezzi di polistirolo. Il rookie non fece una piega. Liberò il sedile di guida e uscì dal parcheggio in un frullatore di polistirolo e di polvere… “Grazie ai miei vecchi” postò di lì a poco su Twitter con il video del suo ritorno a casa su Twitter.
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