Liberty Media ha cancellato il GP del Brasile di F1, appuntamento cheè una tradizione nel calendario della Formula Uno, a causa dell’emergenza sanitaria, ma organizzatori e sindaco ritengono immotivata la scelta.
Pochi giorni fa Liberty Media ha annunciato le tre gare che seguiranno al Gran Premio di Russia, previsto il 27 settembre e finora considerato l’ultima tappa di questa stagione di Formula Uno. La scelta è ricaduta su Italia, che avrà così una terza gara a Imola, Germania e Inghilterra, mentre sono state escluse alcune tappe storiche in America (Montreal, Austin, Città del Messico e Interlagos), comunque rimandate al 2021. La scelta di non disputare un Gran Premio in Brasile, a San Paolo, non è però stata del tutto gradita da parte di organizzatori e istituzioni locali, che si sarebbero aspettati ben altro trattamente da parre di Liberty Media.
Agire con la massima cautela per evitare che possano esserci nuovi contagi da Coronavirus è certamente importante è stata la motivazione che ha spinto il Circus ha organizzare solo eventi in Europa. In alcuni casi, però, forse si sarebbe potuto fare un’eccezione, come hanno voluto sottolineare organizzatori e istituzioni del GP carioca.
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Le autorità brasiliane hanno lavorato con impegno in queste settimane per garantire il regolare svolgimento della gara. La situazione sanitaria in Sud America non è delle migliori, ma erano convinti che da qui al giorno in cui si sarebbe dovuto tenere l’evento l’emergenza sarebbe stata ridotta. Proprio per questo la decisione presa da Liberty Media non è stata accolta in modo favorevole da parte del sindaco di San Paolo. “Le nostre autorità sanitarie nazionali e regionali hanno lavorato duramente per mettere a punto un protocollo dettagliato che potesse permettere il regolare svolgimento degli eventi sportivi – ha detto il primo cittadino Bruno Covas –. La cancellazione del Gran Premio è stata inaspettata, al momento non riteniamo potessero esserci impedimenti particolari. L’unico vincolo previsto era ovviamente quello dell’assenza di pubblico. Ma per il resto altri ostacolo non sembravano esserci”.
Ancora più dura è la posizione di Tamas Rohony, organizzatore dell’appuntamento, che non esclude addirittura conseguenze legali nei confronti della società che gestisce il Circus: “La motivazione che ha portato alla decisione presa da Liberty Media per noi è inaccettabile – ha detto ai microfoni di motorsport.com -. Loro hanno ritenuto di agire in questo modo a causa del tasso di infezione del virus in Brasile, ma il problema riguarda solo in parte la città di San Paolo. Il nostro ufficiale medico ha presentato a loro una relazione dettagliata, in cui appare evidente come la situazione recentemente sia migliorata. Una scelta di questo tipo ci provoca inoltre una perdita importante sul piano economico. Abbiamo infatti sostenuto una spesa di otto milioni per poter aggiornare il circuito, oltre a sistemare anche il paddock. La perdita per noi è quindi rilevante”.
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