Paolo Campinoti, boss della Pramac, condanna duramente la scelta di Marc Marquez di correre il GP di Andalusia a pochi giorni dall’intervento chirurgico subito al braccio. Critiche pesanti anche ai medici che hanno dato l’idoneità.
Marc Marquez è pronto a tentare l’ennesima impresa della sua carriera: prendere parte al Gran Premio di Andalusia, seconda gara di questa stagione così particolare, a pochi giorni dall’operazione subita per la frattura dell’omero che gli è stata riscontrata dopo la caduta sulla pista di Jerez, la stessa che ospiterà questo appuntamento del Motomondiale. I medici lo hanno dichiarato idoneo in occasione della visita medica a cui si è sottoposto ieri anche se, a detta di molti colleghi, il rischio che corre è decisamente forte.
Jorge Lorenzo, che in passato è stato suo compagno di squadra, aveva provato anni fa a gareggiare a poco più di 30 ore da un intervento alla clavicola ottenendo un ottimo quinto posto, ma l’osso che compone il braccio è decisamente una parte più delicata per un pilota. A condannare duramente questo atteggiamento è però Paolo Campinoti, boss della Pramac, che ritiene egoistico il comportamento del campione del mondo. Anzi, in caso di ulteriore problema a farne le spese non sarebbe solo lui ma anche altri colleghi.
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La nuova impresa di Marc Marquez: il boss della Pramac non gradisce
“Non nascondo di essere particolarmente sorpreso dalla scelta di Marquez – ha detto nel corso di un’intervista a La Gazzetta dello Sport -. Un atteggiamento di questo tipo sembra ricordare quello dei gladiatori dell’Antica Roma, pronti a tutto, anche a morire nel Colosseo. Ora viviamo in un’epoca completamente diversa. In questo periodo non si può prescindere da un principio base come quello della sicurezza, valido a maggior ragione quando si gareggia in pista. Salire in sella alla moto quando hai subito un’anestesia generale solo pochi giorni fa è rischioso sia per se stesso sia per gli altri piloti”.
Il dirigente non lesina critiche anche ai medici, che proprio ieri gli hanno dato l’idoneità. La Dorna ormai da anni, infatti, si è fatta paladina di come sia importante gareggiare in sicurezza e questa scelta sarebbe una contraddizione. “Mi stupisce davvero anche il comportamento della Honda, che non si è opposta in partenza. Si tratta infatti di una delle aziende che più volte ha reaiizzato campagne volte a sostenere l’importanza della guida sicura. E ora cosa fa? E lo stesso dobbiamo dirlo della commissione medica, che sarà inevitabilmente ritenuta responsabile se Marquez dovesse andare incontro a un nuovo incidente. Già anni fa quando Lorenzo aveva avuto un comportamento simile io lo avevo ritenuto un pazzo, e lo stesso lo si deve dire ora di Marc” – ha concluso.
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