La Formula 1 come ogni sport ha il proprio concetto di perfezione e la Mercedes lo vuole fare proprio.
Per concludere una stagione assolutamente perfetta, negli States la definiscono “major perfect”, una scuderia dovrebbe conquistare titolo piloti, titolo auto, primo posto e almeno un altro podio a ogni gara. Praticamente impossibile. E infatti non ci è mai riuscito nessuno.
La Mercedes ha già in qualche modo compromesso questa perfezione assoluta con il quarto posto di Lewis Hamilton in Austria, quando il campione del mondo inglese è stato beffato negli ultimi giri e relegato al quarto posto.
La Mercedes e la stagione perfetta
In altre competizioni invece è accaduto che una scuderia conquistasse tutte le vittorie di un campionato. Ma mai in Formula 1. Eppure la Mercedes potrebbe riuscire a realizzare quello che nessun’altra scuderia è riuscita a compiere prima d’ora. E dunque una vittoria per ogni singolo gran premio, dall’inizio alla fine della stagione. In settant’anni di competizioni solo la McLaren è andata vicinissima all’impresa nella leggendaria stagione 1988, quando con 15 vittorie su 16 Ayrton Senna e Alain Prost hanno reso indimenticabile la MP4/4.
Un bilancio del genere è già di per se stesso sensazionale. E quest’anno il calendario, almeno per ora, è ancora in divenire e prevede per ora solo nove gran premi dopo l’inserimento di Mugello e Russia anche se si ipotizza di aggiungere almeno altre tre tappe.
La Mercedes W11 ha già ottenuto tre vittorie su tre, una con Bottas e due con Hamilton e altrettante pole position. Gli ultimi sei titoli mondiali consecutivi non bastano più a Toto Wollf che vuole lasciare una traccia indelebile nella storia della Formula 1 per insidiare la storia di McLaren e Mercedes, fino a oggi le scuderie più vincenti di sempre.
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Sarà comunque una stagione incompleta
Il modo in cui la Mercedes ha vinto all’Hungaroring ha evidenziato che il record della McLaren è perfettibile e che l’en-plein è davvero alla portata delle ‘freccenere. Anche se si tratterebbe pur sempre di un numero di gare inferiori in una stagione più breve.
La concorrenza è quello che è: Ferrari in crisi, McLaren in ritardo come la Williams e anche la Red Bull sta cercando di gare quello che può. La Mercedes corre praticamente da sola, contro se stessa e i propri limiti che sono apparentemente sempre meno vincolanti. In questo momento, solo l’affidabilità o un danno imprevisto, un crash, sembrano poter fermare la Mercedes dalla grande impresa.
Nel 1988 la McLaren dominò fino al dodicesimo gran premio, a Monza. Proprio poco prima della partenza della tappa dall’autodromo della Villa Reale, Alain Prost si era lasciato scappare che “sì, la stagione perfetta era possibile”. Non l’avesse mai detto. Prost per la prima volta si ritirò con problemi al motore e Ayrton Senna fu lo sfortunato protagonista di un contratto con Jean-Louis Schlesser, che stava sostituendo Nigel Mansell (malato) sulla William. Due botte di sfortuna che segnarono la fine del record immacolato della squadra quell’anno. Nel 2016 la Mercedes andò vicinissima all’impresa con 19 vittorie in 21 gare perdendo solo in Spagna per una collisione suicida tra i due compagni di squadra e in Malesia per problemi di affidabilità.
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