La Ferrari ha annunciato un cambio di struttura. Creata l’area Performance Developing, Rory Byrne di nuovo consulente. “Serviva una sterzata” ha detto Binotto
Quando in una squadra di calcio i risultati non arrivano, si cambiano allenatore e staff. Vale lo stesso anche per un team di Formula 1, ancor più se si tratta della scuderia sempre al centro della scena, l’unica sempre presente nel Mondiale. Ovvero, la Ferrari, che mai era partita così male in Formula 1 nell’era dei motori ibridi.
Per tentare di raddrizzare il progetto della SF1000, la scuderia ha annunciato in un comunicato di aver creato l’area del Performance Developing, lo sviluppo della prestazione. Qui confluiscono gli ingegneri Enrico Cardile e David Sanchez, responsabili dell’aerodinamica e del complesso della monoposto.
La Ferrari, si legge nella nota, ha rivisto la struttura organizzativa “in maniera da definire una catena di comando e affidando ai responsabili di ciascuna area tutte le deleghe necessarie al raggiungimento degli obiettivi preposti”.
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Ferrari, il nuovo organigramma
Gli specialisti restano ai loro posti. Enrico Gualtieri continua a guidare lo sviluppo della power unit, Laurent Mekies rimarrà direttore sportivo, Simone Resta capo dell’area Ingegneria Telaio.
Il team principal Mattia Binotto ha sottolineato la necessità di dare una sterzata. Da un lato ha ribadio fiducia, dall’altra ha parlato dell’importanza di idenficare più nettamente le responsabilità.
Nessuna epurazione, dunque, ma una riorganizzazione. Anche se al momento non è chiaro se questa struttura sarà coinvolta nello sviluppo della Ferrari per il 2022, anche se la consulenza di Byrne farebbe supporre di sì.
Binotto ha voluto affermare anche la fiducia nel team, nelle persone che compongono la squadra. Però, ha concluso, era necessario alzare “l’asticella delle responsabilità dei leader di ciascuna area. L’abbiamo detto più volte ma vale la pena ripeterlo: abbiamo iniziato a gettare le fondamenta di un processo che ci deve portare a costruire un nuovo ciclo vincente, duraturo nel tempo”.
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