Perquisizioni in sei sedi del gruppo FCA. L’inchiesta, che parte dalla Procura di Francoforte, mira a verificare l’eventuale esistenza di un secondo caso “dieselgate”
I giudici tedeschi hanno avviato un’indagine su FCA e CNH Industrial. Gli inquirenti avrebbero indagato anche negli stabilimenti dei gruppi in Germania, Italia e Svizzera coime parte dell’inchiesta su un’eventuale frode sulle emissioni nocive. Secondo le accuse, motori di veicoli Fiat, Alfa Romeo, Jeep e Iveco conterrebbero dei software finalizzati a mascherare i livelli eccessivi di sostanze inquinanti emesse nell’atmosfera.
L’ufficio del procuratore di Francoforte non ha fatto il nome delle compagnie, in quanto per la legge tedesca possono essere processati solo singoli individui, specifica la Reuters. L’accusa riguarda nove persone che lavorano per “una casa automobilistica internazionale” per verificare il loro ruolo, dunque se effettivamente abbiano equipaggiato le vetture con i software illegali.
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FCA, le perquisizioni: i motivi dell’indagine
Sempre secondo quanto scrive la Reuters, un portavoce di FCA avrebbe confermato la visita degli inquirenti, con cui la dirigenza del gruppo ha espresso piena collaborazione. Una ulteriore conferma è arrivata anche dalla CNH Industrial, controllata come FCA dalla Exor, la holding della famiglia Agnelli.
L’agenzia di stampa riferisce che i software per mascherare le emissioni sarebbero stati individuati sui motori 1.3 Multijet e 1.6 Multijet montati su veicoli Alfa Romeo, Jeep e Fiat e sui motori diesel per i veicoli commerciali. Dunque l’ipotesi investigativa è che si tratti di un secondo “dieselgate”, un caso simile a quello che ha coinvolto Volkswagen.
L’indagine, coordinata nel ramo italiano dal pm Vincenzo Pacileo, deve verificare se in effetti in condizioni reali di guida le emissioni nocive di questi motori siano superiori alle soglie indicate nella normativa e a quanto ufficialmente rilevato in sede di omologazione.
“FCA sta esaminando gli atti per poter chiarire ogni eventuale richiesta da parte della magistratura” ha detto un portavoce del gruppo in relazione all’inchiesta coordinata dall’agenzia europea Eurojust.
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