Il reato di omicidio stradale potrebbe prevedere conseguenze più severe se chi è al volante dovesse essere sorpreso con il cellulare. La proposta di un nuovo disegno di legge arriva dal Ministro della Giustizia Bonafede.
Il reato di omicidio stradale è stato introdotto solo recentemente nell’ordinamento italiano, fortemente voluto dal governo Renzi nel marzo del 2016, con la legge 41/2016. La normativa, per quanto punti a tutelare la sicurezza di chi circola in strada, non ha mancato di fare discutere, soprattutto in riferimento alle situazioni in cui il guidatore non ha colpa.
A breve, però, la disciplina in merito a questa siituazione potrebbe diventare ancora più rigida. A lanciare la proposta è il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che punta a introdurre un disegno di legge ad hoc. Il politico 5 Stelle non è intenzionato a perdere tempo e per far sì che tutto avvenga in tempi brevi ha deciso di convocare un tavolo di maggioranza per poter modificare il provvedimento in tempi rapidi. Il principio su cui si basa la sua idea è chiaro: inasprire le pene nel caso in cui chi si rende protagonista dell’episodio stesse utilizzando il cellulare.
Lo smartphone, infatti, può essere uno strumento che può distrarre in modo decisivo chi è al volante. Proprio per questo dovrebbe essere considerato come un’aggravante, così come lo è la guida in stato di ebbrezza.
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L’ultima modifica della legge sul Codice della Strada risale a quattro anni fa. Già l’anno scorso si era però deciso di introdurre multe più elevate a chi si dimostra irregolare.
L’intento in questo caso però è chiaro: sono ancora tantissime le persone che perdono la vita sulle nostre strade, si pensa così che poter andare incontro a conseguenze ancora più gravi possa fare da deterrente e invitare chi guida a essere più prudente.
A indicare cosa potrebbe succedere è il Messaggero. Il disegno di legge renderà ancora più rigida la situazione. Secondo quanto si legge, “per esempio, chi provoca involontariamente la morte di una persona oltrepassando una striscia longitudinale”.
Ma non è finita qui. Viene inoltre depotenziato il concorso di colpa, attraverso l’abrogazione dell’articolo che prevede una circostanza attenuante nel caso in cui la morte di un soggetto è avvenuta non esclusivamente dall’azione o dall’omissione del colpevole. Il riferimento è in modo tale a quelle persone che si rendono conto di essersi rese protagoniste di un fatto grave ma che, per paura o per espressa volontà, scappano dal luogo in cui è avvenuto il sinistro. In questo caso “al momento l’aumento della pena è di un terzo, ma è destinato ad aumentare di due terzi , della metà e non più di un terzo se il conducente è in stato di ebbrezza alcolica”. Qualora dovessero perdere la vita più persone, la pena deve essere aumentata almeno di un terzo. Con la nuova riforma in caso di omissione di soccorso l’arresto sarebbe invece obbligatorio e non più facoltativo.
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