Disastroso avvio di campionato MotoGP 2020 per Valentino Rossi, che chiude con un ritiro il negativo weekend di Jerez. Tanti dubbi sul suo futuro.
Partiamo dal presupposto che dare giudizi definitivi dopo una sola gara può essere sbagliato e che speriamo che la situazione di Valentino Rossi migliori. Tuttavia, è normale avere dei dubbi dopo quanto visto a Jerez.
Fabio Quartararo, Maverick Vinales e anche Franco Morbidelli con la Yamaha vanno molto più forte di lui. Soprattutto nelle mani dei primi due la M1 sembra una moto che può salire sul podio e pure vincere, Marc Marquez permettendo. Invece il Dottore ha faticato a stare in top 10 in prove libere, qualifiche e gara a Jerez. Ci si è messo anche un problema tecnico che lo ha costretto al ritiro quando era solo nono e lontanissimo dai primi.
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Rossi ha spiegato dettagliatamente quali problemi lo stiano ostacolando nell’essere competitivo. Quasi tutto viene ricondotto alle gomme Michelin, secondo lui troppo morbide. Non riesce a farle lavorare bene, soprattutto al posteriore dove si verifica un surriscaldamento che aumenta l’usura e fa calare il grip.
Piero Taramasso, responsabile Michelin, ha detto che il problema di Valentino è legato al suo stile di guida. Versione smentita dal pilota, che oltre a sottolineare l’eccessiva morbidezza degli pneumatici ha anche evidenziato che il suo peso superiore alla media degli avversari lo condiziona negativamente.
Il Dottore ha pure ammesso che è un suo problema e che con la squadra deve risolverlo. Gli altri piloti riescono in qualche modo ad adattarsi e deve farlo anche lui se vuole essere competitivo. In vista del prossimo weekend, sempre a Jerez, ha già dichiarato che ci sarà molto da cambiare sulla sua Yamaha M1. Sperando che poi le modifiche funzionino…
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C’è il rischio che per Valentino questo campionato MotoGP 2020 diventi un calvario. Se il suo team non riuscirà a trovare il bandolo della matassa, sarà una sofferenza continua. Vero che Jerez già negli anni scorsi aveva creato grattacapi al pesarese, ma i successivi GP a Brno e Spielberg non possono comunque farlo rilassare.
Al netto del fenomeno Marquez, le cui tempistiche di rientro andranno definite, il livello della griglia MotoGP appare alto e il Dottore non rientra nel gruppetto dei migliori al momento. Impressiona la grande differenza tra lui e gli altri piloti Yamaha. E anche la KTM con Pol Espargarò gli è stata davanti in Spagna.
Se la situazione non dovesse migliorare, verrebbe normale chiedersi se continuare a correre nella top class del Motomondiale anche nel 2021 sia la scelta migliore. Ok la passione e l’amore per le corse, ma il finale di carriera di un nove volte campione del mondo non merita di essere un triste calvario.
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