Nessuna eccezione, controlli molto stretti e capillari in tutto il circuito di Jerez per la prima tappa del mondiale MotoGp che parte all’insegna della pandemia e delle misure di contenimento.
I funzionari preposti al controllo degli spazi sono arrivati a Jerez già dieci giorni fa: hanno controllato ogni singolo metro quadro di box, paddock, motorhome, hospitality e uffici delle scuderie e della produzione televisiva.
Poi hanno installato praticamente ovunque lettori ottici per codici QR con scanner fissi e portatili e misuratori di temperatura da lunga distanza, simili a quelli che vediamo negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie. Quindi hanno installato ovunque grandi cartelli a colori in lingua inglese con poche scritte e molte immagini. Impossibile non capire.
Le icone spiegano come indossare la mascherina, dove recuperarne di nuove, dove gettare quelle usate. Ogni quando sanificare le mani e chi avvertire se si avverte un malessere riconducibile al coronavirus o se ci si sente un po’ di febbre. Basta un messaggio Whattsapp o una telefonata e immediatamente arriva il personale specializzato. Non ha voluto correre rischi la Dorna, soprattutto in Spagna da dove il mondiale MotoGp riparte e dove il paese è ancora in piena lotta contro la pandemia, con alcune province che sono state nuovamente chiuse a causa dell’intensificarsi dei contagi.
Prima di entrare in qualsiasi ambiente il codice personalizzato QR viene scansionato. La temperatura viene acquisita più volte al giorno. Tutto è monitorato dai funzionari del ministero della sanità spagnolo.
LEGGI ANCHE > MotoGP Jerez, Marquez carico “Dobbiamo vincere, disastro senza podio”
Cambiano completamente le abitudini delle hospitality, i grandi tendoni dove le case e le scuderie invitano giornalisti, piloti e ospiti speciali per fare due chiacchiere e mangiare qualcosa. La commissione Dorna ha esaminato ogni spazio abilitandoli un numero limitato di persone. La proporzione rispetto allo scorso è di 1:4. Se la scorsa stagione in un hospitality potevano stare comodamente venti persone ora in quello spazio non potranno entrare più di cinque ospiti.
Spazi completamente ripensati anche per le interviste: nella cosiddetta zona mista, dove tutti i piloti sono chiamati a passare al termine di ogni evento, ora c’è una lunga transenna che divide rider e giornalisti che devono restare ad almeno due metri di distanza. I microfoni, tutti sanificati, sono fissati o gestiti dalle troupe ma con un lungo braccio telescopico.
I piloti si sono adeguati alle nuove norme con qualche mugugno che ha riguardato soprattutto il catering. Le nuove norme prevedono che i pasti debbano essere confezionati con posate e bicchieri monouso. A tutti, meccanici, impiegati, e piloti vengono distribuiti sacchettini con menù diversi a seconda della dieta di ognuno. Niente più self service. Niente condimenti a disposizione e qualche pilota si è lamentato.
LEGGI ANCHE > Valentino Rossi e il futuro in Yamaha Petronas: il Dottore si sbilancia
La Smart è una microcar conosciutissima, ma anche la Fiat ha avuto la 'sua' Smart.…
Ormai la tecnologia ha reso possibili cose che pochi anni fa potevamo solo sognarci. Questo veicolo…
Ogni anno vengono prodotte automobili nuove da far valutare ai tanti clienti che vantail mercato…
Tutti quanti, chi più e chi meno, conosciamo il marchio Dacia. Non è l'unico, però,…
Il tuo agente assicurativo ha un guadagno a dir poco interessante! Ogni volta che qualcuno…
Ma quali orologi di lusso, investi piuttosto in una di queste vetture. Il guadagno non è garantito ma è estremamente…