Nelle qualifiche del GP d’Ungheria c’è un solo protagonista: Lewis Hamilton. Tutti gli altri arrivano dietro, a cominciare da un Bottas comunque straordinario e da una Racing Point straordinaria e velocissima.
Lewis Hamilton – Ma che rapporto avevate con i primi della classe? Perché personalmente li avrei presi tutti a sassate. Ma quando vedi uno come lui che dal nulla, senza sforzo, ammazza la competizione spingendo a un livello decisamente superiore anche lo stesso Bottas, non puoi fare altro che dire… Chapeau. O cheppalle… Voto 8, vince sempre lui.
Valtteri Bottas – Con un traino come quello di Hamilton arriva appena un decimo dietro il leader assoluto. Come dire che in un mondo di gente normale lui sarebbe un fuoriclasse ma forse sarebbe anche giusto dire che lo è indipendentemente da un irraggiungibile Hamilton. Voto 7.5, comunque esplosivo
Lance Stroll – Non deve stupire la sua autorevolezza, sa di avere una macchina che può girare ai livelli di quella di Bottas dello scorso anno e la porta fino a quel limite senza commettere errori. Rovinare tutto con una macchina del genere sarebbe la colpa più grave e lui non rischia mai. Voto 7, carbon copy.
Sergio Perez – Appena un gradino al di sotto del compagno di squadra, anche lui molto continuo. Non soffre di quelle incertezze che ogni tanto erano emerse nelle prime due prove di Spielberg. Voto 6.5, a ridosso.
Sebastian Vettel – Molto meglio nelle qualifiche del GP d’Ungheria rispetto a Spielberg. Una macchina che risponde meglio e un Vettel decisamente più performante e sicuro di sé. Il che vuol dire che c’è comunque un abisso rispetto a chi sta davanti e che può andare molto meglio di così, che è il meno peggio. Voto 6, piuttosto che niente meglio piuttosto.
Charles Leclerc – Ha il merito di crescere con il passare dei giri e con l’alzarsi del limite. L’obiettivo era essere alle spalle delle Mercedes e davanti a tutti gli altri. Leclerc si dimostra all’altezza del compito. Ora deve dimostrare di essere in grado di non fare altri pasticci in mista. Voto 6, remember Stiria.
George Russell – Si conferma in condizioni completamente diverse rispetto a quelle vissute in Stiria anche sull’Hungaroring con la Williams che piazza due auto al Q2. Dimostra non solo di crescere di gara in gara ma anche di essere sempre più motivato e fiducioso dei mezzi suoi e della macchina. Voto 6.5, non più promessa.
Max Verstappen – Meglio di Albon che si lamenta e basta ma anche Verstappeen sembra nervoso e infastidito da una macchina che non gli comunica alcuna sensazione positiva. Un passo indietro rispetto alle Ferrari e due rispetto all’Austria. Voto 5.5, opaco.
Alex Albon – Il thailandese spinge e chiacchiera molto via radio lamentandosi ora del motore ora del traffico che lo rallenta. La verità è che negli unici due giri nei quali potrebbe spingere finisce per commettere errori evitabili che lo ritardano e lo escludono dalla Q3. Voto 5, inefficace.
Kimi Raikkonen – Per la prima volta in carriera in F1 è ultimo sulla griglia di partenza. In precedenza era accaduto solo per sanzioni o squalifiche. Una testimonianza della difficoltà che vive l’Alfa Romeo, agli ultimi due posti, ma soprattutto della pochissima consistenza del finlandese su una pista sostanzialmente a lui abbastanza congeniale. VOTO 4, delusione.
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