Non può dormire sonni tranquilli Mattia Binotto, la cui carica di team principal Ferrari non è affatto salda. Spunta già un’idea per l’eventuale sostituzione.
Dopo il Gran Premio di Stiria fallimentare, in casa Ferrari riscoppiano le tensioni e peggiorano i dubbi sul futuro. La monoposto non è competitiva ed è normale che alcune figure vengano messe sul banco degli imputati.
Tra questi c’è anche Mattia Binotto, un team principal che probabilmente non è adatto a tale ruolo e che lavorava meglio dietro le quinte da ingegnere. La sua gestione dei piloti e delle dinamiche interne della squadra non si sta rivelando ottimale ed è normale che riceva delle critiche.
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Lunedì c’è stato un lungo briefing a Maranello per fare il punto della situazione e discutere del pacchetto tecnico da portare in Ungheria. La Ferrari porterà ulteriori novità aerodinamiche, dopo quelle introdotte già nell’ultimo weekend in Austria.
Binotto punta molto su questi aggiornamenti, nella speranza che il livello di competitività della SF1000 cresca. Il Corriere della Sera spiega che il team principal ferrarista in queste settimane si gioca anche il posto.
Il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Louis Camilleri tengono sotto osservazione il suo operato. Non vanno escluse decisioni drastiche se i risultati non dovessero migliorare.
L’a.d. della Ferrari sta già lavorando a un’eventuale alternativa a Binotto. Circola il nome di Antonello Coletta, attuale responsabile delle competizioni Gt. Una bocciatura dell’attuale team principal sarebbe clamorosa, ma forse diventerebbe anche necessaria se la tendenza negativa non venisse invertita nei prossimi gran premi.
La scuderia di Maranello sta avendo molti problemi dopo la morte dell’ex presidente Sergio Marchionne, figura che non interferiva sulla progettazione ma che sapeva alzare la voce quando serviva. Dal punto di vista politico la Ferrari non sembra forte come una volta e anche l’organizzazione interna non funziona a dovere.
Una grande confusione che ha anche generato errori nella creazione della monoposto 2020, probabilmente impostata sulla base della 2019 e poi ridisegnata a causa dell’inchiesta FIA sulla power unit ferrarista. Una vicenda conclusa con una accordo segreto con la Federazione e non se ne conosco i termini. Comunque, tante cose non funzionano in Ferrari e i vertici sono pronti a scelte drastiche.
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