In casa Mercedes a molti non sarà sfuggita una figura nuova sul palco delle premiazioni. una giovane donna che è comparsa più volte nelle immagini ufficiali del paddock ed è stata inviata dal team di Toto Wolff a ricevere il premio riservato alla scuderia in occasione del Gran Premio di Stiria.
Si tratta di Stephanie Travers, ingegnere originaria dello Zimbabwe che sta costringendo a riconsiderare tutti i rapporti all’interno del mondo della Formula 1. È di colore, come Lewis Hamilton; ed è donna… cosa che nel circus più importante dell’automobilismo sportivo si può considerare qualcosa di più che una rarità.
Stephanie Travers è un geniale ingegnere con laurea e master conseguiti a tempo di record e con il massimo dei voti sullo sviluppo di motori altamente performanti. La sua specializzazione sono i fluidi, lubrificanti e refrigeranti. Quando Lewis Hamilton ha conquistato il successo in Stiria, e c’era da decidere chi dovesse andare a ritirare il premio della scuderia sul podio, Toto Wolff ha delegato lei. Un altro messaggio della Mercedes che ha raccolto in modo estremamente serio il compito di affrontare il tema dell’equità e dell’integrazione.
Il caso di Stephanie è singolare: “Nel mondo della Formula 1 sono una rarità espressione di una minoranza etnica – dice con tono ironico ma molto fieri – sono una donna di colore in uno sport dominato da uomini bianchi. Ma devo anche dire che questo ambiente mi ha accolto, mi ha saputo formare e mi sta consentendo di esprimere quelle che sono le mie idee in un mondo estremamente competitivo e di straordinaria eccellenza”.
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Stephanie Travers, come Hamilton, è inglese. In Inghilterra ha studiato fin da bambina dopo essersi trasferita nel 2004 con i genitori dallo Zimbabwe: “Devo tutto ai miei genitori – dice Stephanie – perché hanno deciso di lasciare tutto quello che avevano ad Arcadia, nel distretto di Harare, per consentirmi di studiare. Io credo di avere ripagato i loro sforzi. Ho sempre avuto grande ambizione e dopo le scuole il mio sogno era quello di lavorare nella meccanica di precisione e nei motori sportivi. Mio papà è un grandissimo esperto di motori e ha lavorato per molto tempo con scuderie di una certa importanza. È stato lui a trasmettermi questa passione”.
Mentre stava per specializzarsi in “dinamica ed evoluzione dei fluidi complessi nei motori ad alta prestazione”, Stephanie è stata selezionata tra migliaia di studenti di ogni parte del mondo per unirsi pendere parte a uno stage con la Mercedes: “Fortunatamente le materie che mi sono piaciute a scuola sono state un ottimo avvio per quello che poi ho perfezionato all’università e che oggi mi serve per il lavoro. La Formula 1 era un sogno che avevo fin da bambina: non mi interessava fare la pilota ma lavorare dietro al motore e i fluidi oggi sono una componente fondamentale di questi bolidi. La Petronas cercava nuovi talenti per inserire nello staff un ingegnere di fluidi per il box, i candidati erano settemila e hanno scelto me”.
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Laureata a Bradford in ingegneria meccanica con specializzazione chimica. Un master all’Imperial College di Londra. Il lavoro di Stephanie è estremamente tecnico: “Analizzo dati e composti, verifico olio e liquidi dopo ogni test, cerco di dare il mio contributo per rendere ancora più performante, elastico e affidabile il motore in particolare per il cambio e la trasmissione. Le mie analisi servono anche a garantire che tutte le componenti che utilizziamo siano conformi alle normative FIA. I miei strumenti di lavoro sono gascromatografo, viscosimetro, spettrometro: ho un piccolo laboratorio per testare tutto quello che serve e dare i mio parere”.
Che a quanto si vede è estremamente considerato: a soli 25 anni Stephanie Travers, il cui stage in Mercedes Petronas si è trasformato in un rapporto di lavoro, è considerato uno dei talenti più straordinari nel settore dei fluidi, una figura chiave per vincere un mondiale di Formula 1 .
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