Ricambi auto. La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 40 mila pezzi falsi in due fabbriche a Torino e Carmagnola. Una truffa da milioni di euro
Una vera e propria centrale del falso. Un centro di imprenditoria con legami in tutto il mondo. E’ questo lo scenario scoperto dalla Guardia di Finanza che ha denunciato due imprenditori cinquantenni nel settore dell’automotive.
I finanzieri della Compagnia di Susa hanno individuato le due fabbriche da cui si generava la truffa, in Corso Francia a Torino e nella campagna di Carmagnola. Qui sono stati sequestrati oltre 40 mila pezzi di ricambio contraffatti.
Nei capannoni, apparecchiature digitali di ultima generazione consentivano di stampare pezzi di ricambio per Fiat, Alfa Romeo, Lancia o Porsche, ovviamente all’oscuro di tutto.
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Ricambi auto, la truffa nel Torinese
Questi pezzi venivano poi rivenduti ai clienti in Italia e all’estero, fino al Belgio, alla Germania, all’Olanda, al Cile e agli Stati Uniti. Un giro d’affari di milioni di euro.
Gli stampi della Fiat, dell’Abarth e della Porsche abbondavano nelle piccole stanze zeppe di materiali e pezzi completi mostrati nelle immagini della Guardia di Finanza che ha gestito l’operazione. Gli agenti hanno sequestrato anche i macchinari industriali che gli imprenditori utilizzavano per la truffa.
Peraltro, lo scorso novembre i Carabinieri avevano denunciato 4 persone accusati di aver organizzato un commercio di pezzi di ricambio contraffatti nel torinese, tra Pertusio e Cuorgnè. I ricambi arrivavano da filiere clandestine, venivano falsificati apponendo i brand delle grandi case e poi rivenduti alle officine compiacenti che li offrivano ai clienti come originali aumentando così i margini di guadagno.
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